Morte Calissano, la fidanzata: “Paolo non si è suicidato. Il mondo dello spettacolo gli aveva voltato le spalle”. Morte Calissano, per la fidanzata Fabiola Palese “non si è suicidato”. La donna lo ha trovato senza vita nell’appartamento in cui viveva a Monte Mario, a Roma. “Non era da lui. Credo che non abbia retto a tutti i farmaci che prendeva per via della sua depressione. Aspettava un’altra chance. Il mondo dello spettacolo gli aveva voltato le spalle, ma lui voleva un’occasione di riscatto che nessuno gli ha concesso”, spiega in una intervista rilasciata a ‘Il Messaggero’.
Quando è entrata nell’appartamento, attorno al corpo senza vita dell’attore c’erano i farmaci che prendeva per curare la depressione. Il telefonino era su un divano: l’ultimo accesso su WhatsApp era della sera prima, alle 20:18: “La serratura non aveva le mandate inserite”.
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per morte in conseguenza di altro reato. Ma Fabiola non crede che qualcuno fosse con lui quando è morto: “In quella casa entravamo solo io e il domestico, ma lo verificheranno le indagini. Lui ormai non usciva quasi più, si era lasciato andare e forse era tornato a prendersi le benzodiazepine in dosi massicce per dormire”.
Sull’ipotesi del suicidio Fabiola ribadisce di essere convinta che non sia quella la verità e chiarisce: “Ne ha vissute tante e si è sempre rialzato. In queste ultime settimane era andato molto giù e le feste di Natale lo angosciavano amplificando la sua solitudine. Io penso che abbia fatto qualche pasticcio con i medicinali, un bombardamento di psicofarmaci, ma non per togliersi la vita”.
La donna esclude anche che dietro la morte di Calissano ci sia la droga. “Cercava la sua possibilità. Ma non gli hanno dato nessuna chance e gli hanno chiuso tutte le porte in faccia”.
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