Christian De Sica: “Alessandro Siani mi ha trasformato in Babbazzimma. A Napoli ho preso 5 chili”. Christian De Sica e Alessandro Siani parlano da Babbo Natale e assistente, i due attori raccontano i retroscena dietro i personaggi del film ‘Chi ha incastrato Babbo Natale’. Di seguito alcuni passaggi dell’intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’.
Scusate, ma che ci fa un truffatore al fianco di Babbo Natale?
Alessandro Siani: «È tutto un equivoco. Babbo Natale è un po’ in crisi con i regali tecnologici e allora pensa di farsi aiutare da un esperto. E un elfo gli presenta Genny Catalano, conosciuto come “il Re dei pacchi”. Solo che i “pacchi” di cui è esperto non sono quelli natalizi, come pensa il povero Babbo, ma le truffe!».
Christian De Sica: «Alla fine però nasce un’amicizia che funziona: io gli insegno la bontà e lui mi insegna a non farmi abbindolare, a essere un po’ più furbo e un po’ meno baccalà, e anche un po’ figlio di… Insomma, mi trasforma in “Babbo Cazzimma”. O meglio ancora: “Babbazzimma”!».
Siani, lei è di Napoli, ci dice che vuol dire di preciso “cazzimma”?
Siani: «La cazzimma è un misto di furberia e arte di sopravvivere. Un concetto filosofico napoletano indispensabile per non soccombere in un mondo di squali».
Christian De Sica: “Alessandro Siani mi ha trasformato in Babbazzimma”
Christian, lei ha passato una vita a fare film natalizi e adesso è Babbo Natale in persona. Che effetto fa?
De Sica: «È emozionante. Però attenzione, sono un Babbo molto “sui generis”. Abbiamo scavato anche nel privato di Babbo Natale: si scoprirà che ha avuto una grande storia d’amore con la Befana, che poi è Angela Finocchiaro».
Nel cast c’è anche Diletta Leotta, che siamo più abituati a vedere come conduttrice di programmi sportivi. Come se l’è cavata sul set?
Siani: «Benissimo. Ha studiato il personaggio per un mese e mezzo e ha fatto quattro provini. Sul set la adoravano tutti, era la nostra principessina. Vede, a me piace sorprendere il pubblico, mostrargli i personaggi fuori dalla situazione abituale. Anche il “mio” Christian De Sica è diverso da quello dei cinepanettoni, dove interpretava personaggi viscidi o traditori. Io da lui voglio lo stile, il fascino, la nobiltà: nel “Principe abusivo” era il Gran Ciambellano, qui è addirittura Babbo Natale, il supereroe della bontà».
Mentre lei è un truffatore…
Siani: «Amo i contrasti: il ricco e il povero, il buono e il cattivo… Parto dagli stereotipi per poi smontarli. Infatti scopriremo che anche il mio “Re dei pacchi”, alla fine, ha il cuore d’oro. Basta vedere come tratta Checco, il suo bambino-aiutante. E poi anche una persona che sbaglia può redimersi, questo è il messaggio».
De Sica: «Lui fa lo “scugnizzo” e allora io, per aumentare il contrasto, faccio un personaggio autorevole, nobile o ricco. Tra noi si è creata una bella chimica. “Il principe abusivo”, dopo il film, lo abbiamo portato nei teatri per due anni. Ricordo che a Napoli, all’Augusteo, ci hanno visto 65 mila persone. Alla fine ho dovuto prendere un appartamento, mica potevo stare quattro mesi in una camera d’albergo».
Siani: «E ogni giorno era invitato a pranzo da qualche ammiratore. Quando è partito alla stazione gli ho detto: “Di’ la verità, questa esperienza ti ha lasciato dentro qualcosa?”. E lui…».
De Sica: «Sì. Cinque chili!».
Christian De Sica: “Alessandro Siani mi ha trasformato in Babbazzimma”
Nella vita reale vi è mai capitato di vestirvi da Babbo Natale per bambini e familiari?
De Sica: «No, però io e mia moglie Silvia la mattina di Natale guardavamo con Brando e Maria Rosa, i nostri figli, la neve in salotto con su delle enormi “impronte di Babbo Natale”. E trovavamo i biscotti sminuzzati, perché “Babbo aveva fatto uno spuntino”…».
Siani: «No, ma mi è capitato di organizzare visite e spettacolini con dei Babbi Natale negli ospedali. Per me è un costume sacro».
E quando i bambini eravate voi?
De Sica: «Ricordo l’albero vero in casa, con questo meraviglioso profumo di abete (che poi perdeva tutti gli aghi perché stava vicino al termosifone). Il regalo più bello di papà è stata una macchina a pedali, la copia di una Mercedes. Rossa per me, bianca per mio fratello Manuel. Facevamo i frontali sulla terrazza».
Siani: «Le mie prime esibizioni teatrali le ho fatte a casa a Natale. Tra un parente che chiedeva “Ma si può cambiare il regalo?” e l’altro che cercava sempre lo schiaccianoci, mio padre zittiva tutti e presentava il mio spettacolino. Una volta lo zio mi ha fatto i complimenti per la mia imitazione di Celentano… ma io avevo fatto Beppe Grillo! Allora mi sono messo a studiare e l’anno dopo ho fatto un Celentano perfetto».
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