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Soccorsi arrivano tardi e una donna muore: risarcimento milionario ai figli dalla polizia

Soccorsi arrivano tardi e una donna muore: risarcimento milionario ai figli dalla polizia. È successo a Stirling, in Scozia, dove una coppia ha avuto un incidente d’auto ma la polizia scozzese è arrivata sul luogo dell’incidente ben tre giorni dopo.

I fatti risalgono al 5 luglio del 2015, quando Lamara Bell, 25 anni, e il suo compagno John Yuill, 28 anni, hanno avuto un terribile incidente sull’autostrada M9. Lui è morto sul colpo mentre lei è rimasta gravemente ferita in auto per tre giorni. La polizia è stata ritenuta responsabile della morte della 25enne per non aver dato seguito all’allarme di un agricoltore che aveva telefonato per segnalare un’auto incidentata sulla corsia d’emergenza.

Quando, tre giorni dopo, la polizia è finalmente arrivata sulla scena grazie a una seconda chiamata da parte di un passante, hanno trovato Bell in condizioni critiche e, accanto a lei, il suo compagno morto. Trasportata in ospedale, la giovane mamma è morta quattro giorni dopo, lasciando orfani due bambini di 5 e 10 anni. Secondo il quotidiano Record i figli, ora affidati alle cure dei nonni, riceveranno 500.000 sterline ciascuno.

La polizia ha ammesso che il suo sistema di gestione delle chiamate ha fallito e «ha contribuito materialmente» alla sua morte, e si è scusata senza riserve. È stata dichiarata colpevole a settembre di responsabilità penale aziendale. L’avvocato della famiglia, David Nellaney di Digby Brown, ha accolto con favore il pagamento, ma ha criticato l’operato della polizia per non aver risolto il caso in una fase molto precedente.

Soccorsi arrivano tardi e una donna muore: polizia paga 1 milione di sterline

«La famiglia Bell ha sopportato cose che pochissime persone potrebbero mai comprendere, ma la pazienza, la resilienza e la compassione che hanno mostrato in ogni momento non possono essere sottovalutate. È un peccato che la polizia scozzese non abbia ammesso i suoi fallimenti prima perché avrebbe potuto risparmiare loro inutili sofferenze, ma almeno ora abbiamo una conclusione e i Bells possono giustamente concentrarsi su se stessi e sui tempi a venire», ha detto il legale.

Per la famiglia Bell l’accordo è la fine di «sei anni di domande senza risposta, riconoscimento della colpa e giustizia. Il nostro dolore e la nostra perdita non si fermeranno solo perché i procedimenti legali sono finiti, ma c’è almeno un senso di pace che arriva con la loro conclusione. Quella pace però è fugace perché alla fine siamo ancora senza Lamara».

«Noi siamo senza una figlia e una sorella e i suoi figli sono senza una madre – un tale risultato non può, e non dovrebbe mai, rimanere inascoltato in una società giusta e siamo felici di aver finalmente raggiunto ciò che cercavamo», fa sapere la famiglia.

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