Insalata in busta, se aggiunto l’olio di oliva elimina i batteri, soprattutto uno: la scoperta. L’olio vergine di oliva è un prezioso alleato contro alcuni batteri patogeni. Grazie a una forte attività antimicrobica, l’olio vergine di oliva può contribuire a contrastare possibili batteri che possono trovarsi negli alimenti che subiscono minimi processi industriali.
La scoperta arriva da uno studio condotto dai ricercatori dell’università di Sassari, pubblicato sulla rivista internazionale ‘Food Control’. In particolare, l’olio di oliva elimina quasi del tutto la salmonella nelle insalate in busta. I ricercatori hanno utilizzato la varietà di olive Bosana e Sivigliana, coltivate in Sardegna. Ebbene, queste hanno mostrato una maggiore efficacia maggiore contro i batteri della Listeria della Salmonella bongori artificialmente contaminati in buste d’insalata pronta (quarta gamma), confezionata con foglie tenere di lattuga.
Dalla ricerca, ripresa dal Canale Salute di Agi, è emerso che gli oli d’oliva sono in grado di ridurre di più del 90% la concentrazione iniziale dei patogeni delle insalate, dopo solo 15 minuti dall’aggiunta. Ciò avviene grazie all’elevata concentrazione di acidi grassi monoinsaturi e composti fenolici.
Insalata in busta, se aggiunto l’olio di oliva elimina i batteri
Era già noto che l’olio d’oliva fosse un alimento nutraceutico, fra i pilastri della dieta mediterranea. Ma le sue proprietà antibatteriche sono state finora indagate molto poco; eppure è crescente la necessità di ridurre l’impiego di antimicrobici sintetici e conservanti chimici negli alimenti sottoposti a processi industriali minimi, come le insalate in busta.
I ricercatori dell’università di Sassari hanno valutato l’attività antibatterica di oli ottenuti da 13 diverse varietà di olive italiane, tutte coltivate e lavorate in Sardegna, nell’area di Oristano. L’efficacia antibatterica dipende sia dalle specie di batteri bersaglio sia dalla concentrazione, ma è evidente che l’olio d’oliva può essere una difsa contro le tossinfezioni alimentari.
Ancora più limitate sono le conoscenze dell’effetto dell’olio d’oliva sui batteri cosiddetti benefici, come i batteri probiotici. Lo studio ha rilevato un’attività antimicrobica limitata, in questo caso.
Coordinato da Severino Zara, docente di Microbiologia agraria nel dipartimento di Agraria dell’università di Sassari, il gruppo di ricerca ha testato, in vitro e su matrice alimentare, 13 diverse varietà di olio d’oliva appartenenti al germoplasma nazionale e a quello della Sardegna.
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