Un antinfiammatorio che riduce rischi di infarto e ictus? Arriva dagli Usa
Dalla ricerca una nuova arma contro le malattie cardiache. Iniezioni di un antinfiammatorio potrebbero, infatti, ridurre i rischi di infarto e ictus. A descrivere i risultati del trial, pubblicato sul ‘Nejm’ e rimbalzato sulla stampa internazionale, è un team di ricercatori Usa. Lo studio sull’anticorpo monoclonale canakinumab, condotto su circa 10.000 pazienti post-infarto, mostra che la terapia riduce del 15% il rischio di un nuovo attacco cardiaco. Il farmaco potrebbe rappresentare la maggior novità nel settore dall’avvento delle statine, hanno affermato gli scienziati del Brigham and Women’s Hospital di Boston che hanno condotto l’indagine.
Secondo il primo autore della ricerca, Paul Ridker, questo studio rappresenta “una pietra miliare in un lungo viaggio”. Il team ha sperimentato l’anticorpo monoclonale, sviluppato da Novartis inizialmente per trattare l’artrite reumatoide, su 10.000 pazienti che avevano avuto un attacco cardiaco. Il trial ha coinvolto 40 Paesi ed è durato quattro anni. I pazienti sono stati trattati con il farmaco una volta ogni tre mesi. Ebbene, quelli trattati con canakinumab avevano un rischio inferiore del 15% di incappare in un secondo infarto rispetto al gruppo di controllo, che aveva assunto solo statine. Ma allo stesso tempo lo studio ha evidenziato nei pazienti del primo gruppo un’incidenza “significativamente più alta” di infezioni potenzialmente fatali. Per Ridker i risultati hanno indicato inoltre “la possibilità di rallentare la progressione di alcuni tipi di tumore”, ma su questo aspetto sono necessari ulteriori studi.
“Per la prima volta – ha detto Ridker – abbiamo definitivamente mostrato che ridurre l’infiammazione indipendente dal colesterolo riduce il rischio cardiovascolare. Nella mia vita ho visto nel campo della cardiologia preventiva tre grandi ere: la prima, quella della scoperta dell’importanza della dieta, dell’attività fisica e dell’addio al fumo; la seconda, in cui abbiamo visto il grande effetto dei farmaci a base di statine. Ora stiamo aprendo la porta ad una nuova era. E’ molto eccitante”, ha concluso l’esperto.
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