Anna Valle: “No social e anti gossip per due motivi. Stavo per fare l’avvocato, mi mandano in bestia due aspetti”. Anna Valle si racconta a Fq magazine de ‘Il Fatto quotidiano’, l’attrice vicentina parla a tutto tondo di carriera e vita privata. Di seguito alcuni passaggi dell’intervista.
Prima che il successo le esplodesse tra le mani, a 19 anni s’iscrisse a Giurisprudenza. Che avvocato sarebbe stata?
“Difficile dirlo. Forse mi sarei battuta al fianco delle donne. L’ingiustizia sociale e le discriminazioni di genere mi mandano in bestia. E mi piace che mia figlia Ginevra, che ha 12 anni, difenda a spada tratta le donne e, per quanto non abbia ancora la piena consapevolezza di ciò che capita nel mondo, detesti le disparità tra uomo e donna”.
Alla sua età era battagliera come Ginevra?
“Forse meno idealista e più sognatrice. Da piccola volevo fare l’astronauta, perché mi piaceva l’idea di stare con la testa tra la luna e le stelle, subivo il fascino del cosmo. Poi è esplosa la voglia di viaggiare: non avevo le idee chiare ma mi piaceva l’idea di trasformare quella passione in lavoro. In parte ci sono riuscita”.
Del viaggio cosa le piace?
“La scoperta, la conoscenza. Prima del Covid ero una da viaggio all’improvviso, anche senza programmare tutto nel dettaglio. La staticità non mi è mai interessata”.
E la stabilità?
“La famiglia è stabilità. Sia quella di origine che quella che ci costruiamo. La stabilità per me non è stare fermi sempre nello stesso posto, vivere e lavorare tutta la vita nella stessa città. Quell’idea di stabilità non mi è mai appartenuta”.
Anna Valle: “No social e anti gossip per due motivi”
A proposito di lavoro e vita nella stessa città, Luce dei tuoi occhi è girata a Vicenza, dove lei vive da dieci anni con suo marito e i suoi figli. Lì la trattano come una star?
“Si figuri, i vicentini sono super discreti. Certo, ora che va in onda la serie qualche saluto in più è capitato ma dopo tanti anni ormai sono una di loro, sono abituati a vedermi in città”.
[…] Luce dei tuoi occhi viaggia intorno ai 3 milioni di spettatori a puntata, numeri buoni per la fiction Mediaset. Se li aspettava?
“No, perché è sempre un’incognita quando va in onda un progetto totalmente nuovo. Ma ci ho creduto da subito perché la sceneggiatura era bella, stimo molto il regista Fabrizio Costa, il mondo della danza contemporanea è affascinante, le sei ragazze che interpretano le ballerine cui insegno sono bravissime”.
[…] Lei invece era molto legata al lavoro di sua mamma e nel suo negozio di abbigliamento intimo ci è cresciuta. Qual è il primo ricordo che le viene in mente ripensando a quel luogo?
“Il rumore ovattato. C’erano tante scatole che contenevano l’intimo, i collant, la lingerie. Quando arrivavano, aiutavamo mamma ad aprirle e sistemare le cose sugli scaffali. Io e mia sorella giocavamo a fare le commesse. Per me quel negozio è stato un punto di riferimento”.
Quando si dice “era destino”: la sua prima serie importante fu proprio Commesse.
“Non so se fu il destino o semplicemente un’immensa fortuna. Fui scelta da Giorgio Capitani, il regista, che era un gran signore. Lui mi diede lo stesso spazio di Sabrina Ferilli, Nancy Brilli e Veronica Pivetti, nonostante fosse la mia prima vera esperienza tv. Quella è una storia che funzionerebbe ancora oggi”.
[…] Ha in ballo altri progetti con Mediaset dopo Luce dei tuoi occhi?
“Per ora no, ma non lo escludo. Aspettiamo intanto di vedere i risultati complessi della fiction”.
Anna Valle: “No social e anti gossip? Vi spiego perché”
Tornerà a Rai 1?
“Sì. Da poco ho finito le riprese di una nuova serie. È la storia di Lea, un’infermeria nel reparto pediatrico dell’ospedale di Ferrara. È un personaggio bello e complesso: ama i bambini, li segue con una amore sconfinato, al tempo stesso è un’impicciona ma se deve dire la sua non si tira mai indietro”.
[…] Ci vuole più fortuna o dedizione per avere una carriera lineare come la sua?
”Entrambe ma non solo. Conosco decine di attori bravissimi che hanno carriere discontinue o alti e bassi inspiegabili. La determinazione, la volontà, il sacrificio sono indispensabili. Bisogna sapere gestire la propria vita privata, e non sempre è semplice, e sperare che scatti il feeling con il pubblico. Quella è un’alchimia inspiegabile”.
Lei è notoriamente allergica al gossip, non ha i social ed è anti-mondana. Perché?
“Perché sono cose che non mi appartengono caratterialmente. Per me pure le pubbliche relazioni sono una fatica: le faccio ma solo il minimo indispensabile”.
Questo l’ha penalizzata nella sua carriera?
“Sì. Sottrarre presenza e visibilità toglie qualcosa. Ed è una scelta consapevole. Faccio meno incontri, meno serate, non frequento i salotti e vivo in provincia. Forse faccio poco cinema anche per quello, perché non sono scattati gli incontri giusti. Ma le chiamate se devono arrivare arrivano comunque”.
La proposta dei suoi sogni?
“Se devo sognare, sogno in grande: Quentin Tarantino. Ha la capacità di far fare di tutto alle sue attrici. Sarebbe una sterzata che racchiuderebbe tanti desideri”.
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