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Massimiliano Gallo: “Io in analisi perché arrabbiato con mio padre poi ho capito che non accettavo una situazione”

Massimiliano Gallo: “In analisi perché arrabbiato con mio padre poi ho capito che non accettavo una situazione”. Massimiliano Gallo figlio d’arte con l’arte come marchio di famiglia. L’attore napoletano è figlio di Bianca Maria Varriale e di Nunzio Gallo, tra i maggiori interpreti della canzone napoletana e italiana. Di seguito alcuni passaggi dell’intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’.

Crescere all’ombra di un gigante come suo padre non sarà stato semplice…
«Non è stato semplice ma anche ora che ho un po’ di popolarità non mi sento mai divo grazie proprio a mio padre che ha lavorato con grandi artisti a partire da Totò per finire a Anna Magnani. Il suo approccio a questo mestiere era quello di un artigiano con delle doti che ha sfruttato per conoscere il mondo. Io ho lo stesso suo entusiasmo, dal piccolo al grande progetto. La popolarità serve solo a darti la possibilità di scegliere di fare un film piuttosto che un altro. Purtroppo papà non ha fatto in tempo a vedere i miei veri successi…».

E’ il film “Fortapasc” del 2009 a farlo conoscere al pubblico dopo una lunga gavetta teatrale. Aveva 41 anni…
«E’ stato il mio primo film girato con Libero De Rienzo, che ricordo come un ragazzo puro, uno che non parlava mai male dei colleghi… In questi dodici anni ho dovuto recuperare facendo trentacinque film e quindici serie tv. Ho corso tanto».

Massimiliano Gallo: “In analisi perché arrabbiato con mio padre”

Come ha imparato a gestire la popolarità?
«Sono consapevole che molti mi chiedono il selfie perché vado in tv ma se mi fermassi per qualche anno, non mi riconoscerebbe più nessuno tranne i miei veri fan. So che il successo è legato al momento».

E quindi quali sono i suoi punti fermi?
«Il lavoro che è una passione e la famiglia che ti fa stare sempre con i piedi per terra».

Sua figlia Giulia come vive i successi del papà?
«Con indifferenza… (sorride). Credo che non abbia visto ancora una puntata de “I Bastardi”. Mi ha assicurato che li vedrà su Raiplay. E’ contenta per la mia carriera. Nonostante l’abbia portata a teatro da quando era neonata, a lei non interessa lo spettacolo. Studia psicologia. Abbiamo un bel rapporto. Lei mi fa domande, non so se lo fa perché mi vuole psicoanalizzare… Io però in passato in analisi ci sono stato davvero».

Massimiliano Gallo: “In analisi perché arrabbiato con mio padre”

Lei in analisi. E perché?
«Ero arrabbiato con mio padre ma non me ne rendevo conto perché lo avevo visto mito in televisione e poi lo vedevo a casa vecchio, essendo io l’ultimo di quattro figli. Non accettavo questa situazione. Se fosse vivo, oggi, sarebbe il mio più grande fan».

Lei viene da una famiglia d’arte e come compagna ha scelto un’attrice (Shalana Santana). A casa parlerete sempre di cinema e tv…
«No no però con Shalana è un confronto continuo. Mi aiuta molto a ritrovare una centralità rispetto alla confusione di questo mestiere. E’ il mio “giudice”. Lei è sempre obiettiva».

Dove vivete?
«Da quando mi sono separato, sono tornato a Napoli. Questa città ha una botta di energia che alimenta gli artisti. Shalana che è originaria di Brasilia, dice che Napoli è la città più bella al mondo per vivere e non la cambierebbe con nessuno».

[…] Fuori dal set, in che rapporti è con gli altri attori che compongono la “squadra”?
«C’è un clima familiare. Con Gianfelice Imparato e Tosca D’Aquino ci conosciamo da una vita e scherziamo sempre. Con Alessandro Gassmann si è sviluppata in questi anni un rapporto di stima reciproca».

Con Gassmann ha in comune la condizione di essere figlio di…
«Entrambi ci siamo dovuti costruire. Il primo vantaggio è che, crescendo in una famiglia di artista, vieni formato come un soldato. Il secondo è che puoi giocarti subito un jolly d’affetto del pubblico. Ma se non hai talento, ti bruci qualsiasi sia il tuo cognome. Sono felice perché in un paese dove si racconta che non esiste la meritocrazia, io ho avuto la fortuna di emergere. Nella mia vita non ho mai conosciuto un onorevole né ho avuto bisogno della spinta. La Rai mi ha premiato e ne sono riconoscente».

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