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I verdetti della Nations League

I verdetti della Nations League. Sebbene sia una competizione creata da poco per evitare inutili amichevoli continentali, la Nations League ha rappresentato un punto importante di incontro di squadre di primo livello. L’ultima Final Four, giocatasi in Italia, ha visto la vittoria della Francia, che si è imposta sulla Spagna nella finale di San Siro dopo aver rimontato lo svantaggio di un goal.

Il trionfo degli uomini di Didier Deschamps, i quali si sono riscattati dopo un pessimo europeo nel quale sono stati eliminati agli ottavi di finale dalla Svizzera, è il trionfo delle individualità sul collettivo, visto che in finale la Spagna ha giocato molto meglio a calcio. La verve di Karim Benzema e Kylian Mbappé, tuttavia, ha avuto la meglio sul gioco armonioso della squadra di Luis Enrique, un tecnico che ha compreso qual è la ricetta per migliorare il palleggio e renderlo effettivo.

Uno dei grandi verdetti della Nations League, tuttavia, è che un bomber come Kylian Mbappé può davvero risolvere le partite da solo. Il classe 1998, già consacratosi campione del mondo con la Francia al mondiale di Russia 2018, fa parte di un Paris Saint Germain che è tra le grandi favorite alla vittoria della Champions League secondo i pronostici disponibili su https://www.planetwin365.it/ in questo momento. Il suo goal decisivo a pochi minuti dalla fine, dopo una partita mediocre, ha dato prova nuovamente di quanto un goleador come lui possa essere fondamentale in partite di alto livello.

Abilissimo a partire sul filo del fuorigioco, il calciatore francese è stato molto freddo contro Unai Simon, fulminandolo con un sinistro secco dopo un cambio di piede repentino. In generale, tuttavia, sia nella nazionale transalpina sia nel PSG l’attaccante di Bondy si serve di un’ottima disposizione di squadra, e il ruolo di grande candidata alla Champions League per il club parigino è senza dubbio dovuto alla presenza di una serie di star come Neymar, Messi e Di Maria, le quali possono accompagnare alla grande il gioco di un Mbappé sempre più finalizzatore letale.

Un altro verdetto importante di questo torneo è senza dubbio il ritorno ad alti livelli di una Spagna che dopo aver fatto sudare gli azzurri agli europei ha dimostrato quanto il suo calcio fluido e dinamico possa portare a ottimi risultati. Dopo aver sconfitto l’Italia nella semifinale di San Siro, prendendosi così in parte una rivincita dopo la debacle agli europei, la squadra di Luis Enrique ha dominato per quasi un’ora in finale contro la Francia, soprattutto grazie a un gioco collettivo armonioso nel quale il capitano Sergio Busquets è stato il grande direttore d’orchestra.
Per l’Italia, invece, è arrivata la conferma che il buon gioco sciorinato agli europei deve essere accompagnato da una certa serenità mentale.

La sconfitta con la Spagna, arrivata anche per via dell’espulsione di Leonardo Bonucci, ha insegnato quanto la calma sia importante ad altissimi livelli, e la vittoria nella finalina contro il Belgio ha dato prova della solidità degli azzurri anche contro squadre dall’enorme potenziale. Un segnale importante prima dei prossimi mondiali.

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