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Conte: “Reddito di cittadinanza non finirà per un motivo. Salvini? Da Ministro fallì l’unica cosa che gli chiesi”

Conte: “Reddito di cittadinanza non finirà per un motivo. Salvini? Da Ministro fallì l’unica cosa che gli chiesi”. Giuseppe Conte e il reddito di cittadinanza, l’ex Premier assicura che non sarà cancellato e parla dei suoi avversari in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Presidente Conte, sul reddito di cittadinanza è circondato. Il centrodestra tutto contro, e il Pd che non pare intenzionato ad affiancarla in una battaglia campale. Dovrà ammainare la bandiera.
«Le assicuro che non accadrà, non è nell’ordine delle cose. Resto a quanto ha dichiarato Draghi, che condivide la necessità di questo sistema di protezione. L’iniziativa del centrodestra, spalleggiata da Italia viva, non potrà avere successo, perché il reddito di cittadinanza è un fatto di necessità oltre che di civiltà. Siamo stati gli ultimi in Europa ad avere introdotto questa misura che garantisce coesione e sicurezza sociale, cosa che non è possibile se milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertà».

Sicuro che il reddito di cittadinanza vada bene così com’è? Se tornasse indietro non avrebbe proprio alcun tentennamento?
«Lo rifarei non una, ma cento volte. L’Italia sul reddito di cittadinanza non può più tornare indietro. Alcune necessità di modifiche scaturiscono tutt’al più dalla sua messa in pratica. Perciò dico sì a un tavolo che monitori la sua efficacia, rafforzi i controlli per evitare abusi e favorisca il dispiegamento di tutti i vantaggi per gli imprenditori collegati alle assunzioni».

[…] A propositivo di Salvini: è stato suo ministro degli Interni e oggi attacca tutti i giorni Lamorgese sui migranti.
«Ma lui che cosa ha fatto sull’immigrazione? Già quando era un mio ministro cercai di fargli capire che un problema così complesso non si affronta con demagogia, facendo la voce grossa in televisione, sui giornali e sui social. Gli chiesi, senza successo, di migliorare il sistema dei rimpatri, ma non ci riuscì pur avendo i pieni poteri di ministro.

Avrebbe dovuto lavorare con costanza nella cornice europea, dove non è mai stato troppo presente. Senza contare che i decreti sicurezza hanno messo per strada decine di migliaia di migranti dispersi per periferie e campagne. L’eliminazione della protezione umanitaria ha impedito a molti migranti di entrare nel sistema di accoglienza e ad altri di farli uscire in quanto non aventi più titolo, con il risultato che migliaia di migranti sono diventati invisibili. Insomma, Salvini da ministro dell’Interno sui rimpatri e sull’immigrazione ha fallito. È un dato di fatto».

Conte: “Reddito di cittadinanza non finirà”

[…] Molti leader, nel mondo, hanno detto che con i talebani saremo costretti a dialogare. Lei, nella scelta delle parole, era sembrato andare oltre: ripeterebbe che il nuovo regime si è dimostrato «abbastanza distensivo»?
«La frase è stata tagliata ed estrapolata. Io aggiungevo anche che erano “parole tutte da verificare”. È stata una polemica del tutto pretestuosa».

Grillo lo ha più sentito? Come definirebbe il vostro rapporto: una tregua armata?
«Con Grillo ci siamo sentiti e confrontati anche in questi ultimi giorni. Il rapporto è buono».

[…] Lei è contro l’obbligo vaccinale. Il Movimento non rischia di passare per «Ni Vax»?
«Il Movimento è assolutamente a favore delle vaccinazioni. Non ravviso i presupposti dell’obbligo vaccinale perché la maggioranza degli italiani lo ha già fatto e continuerei a puntare sul binomio “libertà/responsabilità”. Ma ciò non ha nulla a che vedere con le fobie antiscientifiche».

[…] Arriverà mai la famosa alleanza strutturale con il Pd?
«Non credo che sia utile tuffarci in un’alleanza strutturale. La cosa importante è lavorare insieme per condividere un progetto solido e chiaro».

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