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Carmine Padula: “Bovino? Onorato di esibirmi. Einaudi e Morricone i miei miti. Così è iniziato tutto”

Carmine Padula: “Bovino? Onorato di esibirmi qui. Einaudi e Morricone i miei miti. Così è iniziato tutto”. Ha solo 21 anni ma è già un veterano visto che il suo primo album (“Orizzonti”) lo ha pubblicato quando aveva solo 15 anni. Da lì in poi la sua carriera è in costante ascesa, costellata di premi e, soprattutto, di grandissimi successi che vanno da colonne sonore realizzate per Serie Tv che lo hanno reso il più giovane compositore per la Rai, a collaborazioni di spessore come quella con Emma Marrone, fino ad esibizioni eseguite nelle più importanti città italiane tra cui Matera, dove lo scorso 20 Marzo ha inaugurato con un concerto in streaming, il G20, suonando davanti alle più grandi figure istituzionali della Terra.

Stiamo parlando di Carmine Padula, foggiano di Apricena, che abbiamo incontrato ed intervistato a Bovino, uno splendido Borgo in provincia di Foggia, tappa del suo tour estivo “Cinematic Sounds Tour”, con la sua Ensemble Suoni del Sud. Nel fantastico scenario di Bovino, con i Monti Dauni a fare da sfondo, Carmine Padula si è esibito per circa due ore emozionando il pubblico presente al concerto che apre una settimana di iniziative organizzate dall’amministrazione comunale e dalla Pro Loco Bovino.

Carmine Padula a Bovino: l’intervista

Una delle tappe del tuo ‘Cinematic sounds tour’ è in una location d’eccezione come Bovino, considerato tra i più bei Borghi d’Italia. Che effetto fa esibirti in questo scenario d’altri tempi?
“Abbiamo scelto apposta questo tipo di locations per esaltare le bellezze del nostro territorio. L’apertura è stata al Parco Archeologico di Paestum sotto il Tempio di Nettuno, poi nell’Anfiteatro di Lucera. Quando mi hanno detto di Bovino sono stato felicissimo perché è uno dei Borghi più belli d’Italia. Inizialmente non è stato semplice trovare la location giusta a causa del Covid, ma poi abbiamo scelto La Portella e come vedi, col calare della notte, è stupendo qui. Siamo davvero molto onorati di esibirci in questo fantastico Borgo”.

Dopo mesi di restrizioni si è finalmente tornati ai concerti con il pubblico ma con il green pass che ha destato non poche polemiche. Sei favorevole a questa decisione?
“Sinceramente non ho le idee chiare sul Green pass in particolare. Penso che la pandemia esista e che vaccinarsi tutti serva. Sul Green pass ho qualche perplessità, perché sembra un modo velato per imporre la vaccinazione, ma se queste sono le regole dobbiamo rispettarle. Sicuramente il vaccino è un mezzo per uscire dalla pandemia. Quindi lavorerei più sul trovare il modo per convincere le persone a vaccinarsi senza obbligare nessuno. Magari con una sana campagna di informazione contro le fake news che girano sul web”.

Carmine Padula: “Io enfant prodige? C’è tanta strada da fare”

Sei considerato l’enfant prodige della colonna sonora made in Italy, senti il peso di questa responsabilità?
“No, perché siete voi giornalisti che scrivete ‘l’enfant prodige’, ‘il nuovo Morricone’ ecc. Lasciamo in pace Morricone. Di sicuro è bello ricevere complimenti. Io spero di migliorarmi sempre. Sono consapevole di dover fare ancora tanta strada, tanto lavoro e che c’è sempre da imparare. Spero intanto che la mia musica continui ad emozionare il pubblico. Poi se sono enfant prodige o il nuovo Morricone, lo dirà il tempo, io spero di continuare a migliorarmi”.

Carmine Padula a Bovino: “Einaudi e Morricone i miei miti”

La tradizione musicale pugliese, ma soprattutto meridionale, ha regalato molti grandi artisti alla scena musicale, tu hai preso questa strada, che consiglio daresti ad un giovane che sogna di fare questo lavoro?
“Quello della musica oggi è un mercato molto difficile a causa del web che ha avuto soprattutto un effetto collaterale: ha dato voce un po’ a tutti e spesso il prodotto mediocre viene equiparato al prodotto di qualità. L’unico consiglio che voglio dare ai più giovani è quello di affrontare con passione, costanza e impegno. E soprattutto di non disperare nei momenti difficili, che arrivano sempre poiché il musicista è professione con alti e bassi. Quindi se non hai la costanza di saperlo affrontare, forse è inutile iniziare. Chi si approccia a questo percorso deve essere consapevole che dovrà affrontare momenti difficili e che non sarà sempre tutto rose e fiori. Bisogna restare sul pezzo e andare avanti anche di fronte alle difficoltà”.

Chi erano i tuoi miti, chi ti ha ispirato verso questa passione che poi è diventata la tua professione?
“Mi sono innamorato della musica grazie a Ludovico Einaudi, che ho avuto il piacere di conoscere e con cui sono in contatto. E poi Morricone, Hans Zimmer e John Williams per il Cinema. Sono tre compositori per me mitologici, come lo stesso Nino Rota. Tutti fili che continuo a seguire. Ma i due principali sono Einaudi per il pianoforte e Morricone per il Cinema”.

C’è stato un episodio che ti ha aiutato o spinto a realizzare il sogno di diventare musicista?
“Sicuramente in un Teatro di Firenze. Era la prima volta che avevo un’orchestra dal vivo a suonare con me, ricordo che tutte quelle vibrazioni mi hanno fatto venire la pelle d’oca, che ho anche adesso mentre lo ricordo. A quel punto ho pensato: ‘ok, questo è quello che voglio fare nella vita’”.

Carmine Padula: “Bovino? Onorato di esibirmi qui”

Conosciamo la tua carriera musicale ma non tutti sanno fin dove arriva il tuo impegno nel sociale. Dal 2020 sei portavoce di Embracing the World (una rete internazionale di organizzazioni umanitarie ndr), cosa ti ha spinto ad assumere questo ruolo?
“Credo che noi artisti abbiamo il dovere di accendere i riflettori anche su determinate situazioni. Tra le altre cose, Embracing the World si occupa anche di Ambiente ed Ecologia, aspetti che sento molto. Credo che la Terra stia risentendo troppo della presenza dell’uomo, sempre più invasiva. Noi che abbiamo la fortuna di parlare al grande pubblico abbiamo anche il dovere di sensibilizzare”.

In che modo?
“Spesso ci si dimentica di quanto sia importante, quindi bisogna essere anche petulante su questi temi. Dobbiamo capire che non possiamo andare avanti in questo modo, urge un cambio netto nei comportamenti. Io ad esempio, mi pongo ogni giorno l’obiettivo di raccogliere almeno 3 rifiuti. In dieci giorni sono almeno 30 che diventano quasi mille l’anno. Prova a immaginare se lo facessero 10 persone. Si tratta di piccoli gesti quotidiani che a noi non cambiano nulla ma che possono fare la differenza nel salto di qualità”.

Che progetti hai per il futuro, pandemia permettendo?
“Adesso continuiamo il nostro tour estivo in giro per l’Italia. Ho lavorato alla colonna sonora della fiction ‘La Sposa’, girata proprio nel Gargano e che avrà come protagonista Serena Rossi. E poi abbiamo in programma una tournée nei Teatri da novembre, sperando che il Covid ci dia tregua. Perché mi piace molto comporre per il Cinema, ma mi piace anche sentire il calore del pubblico quando ascolta la mia musica”.

Carmine Gallucci

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