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Samantha Cristoforetti: “Io vaccinata, non seguo i ciarlatani su Facebook. Così spiego il lavoro ai miei figli”

Samantha Cristoforetti: “Io vaccinata, non seguo i ciarlatani su Facebook. Così spiego il lavoro ai miei figli”. Samantha Cristoforetti vaccinata, AstroSamantha dice la sua a proposito della pandemia e i no vax in una lunga intervista a ‘7’, l’inserto de ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

[…] come si racconta a due bambini, Kelsi Amel e Dorian Lev, che uno dei due genitori fa l’astronauta e sta per partire per un viaggio nello spazio di 6 mesi?
«È importante prepararli in modo che sia una cosa grossomodo normale. Mia figlia, che ha quasi cinque anni, è cresciuta sapendo da sempre che la mamma fa l’astronauta e un giorno tornerà nello spazio. Non so quando ha maturato una effettiva consapevolezza di questo, ma adesso credo che piano piano capisca. Chiaro: non è un fulmine a ciel sereno, deve far parte della normalità familiare. Se uno dei due genitori fa un lavoro che lo porterà a non esserci per un periodo lungo è fondamentale che sia l’altro genitore ad avere il rapporto quotidiano e più forte con i figli. E nel nostro caso è il papà. Non ho mai cercato di avere un rapporto con mia figlia per cui sarei stata indispensabile, sarebbe stato del tutto irresponsabile da parte mia».

Samantha Cristoforetti: “Così spiego il mio lavoro ai miei figli”

Cosa ne è stato di questi equilibri, e dei suoi equilibri, in pandemia?
«C’è stata tanta domesticità e per il lavoro che faccio è stata una cosa nuova. Sono abituata ad avere una famiglia, ma non a stare casa tutti i giorni, per un anno. Abbiamo avuto tutti bisogno di un po’ di aggiustamento, anche per rinegoziare gli spazi in casa. Non viviamo in un appartamento piccolo e non abbiamo mai avuto problemi seri di sostenibilità economica, ma anche per noi ci sono stati momenti di difficoltà, non è stato facile. Poi ci sono stati gli aspetti positivi: passare più tempo insieme, fare escursioni, scoprire zone che non conoscevo del posto in cui vivo da dieci anni (Colonia, ndr )».

La pandemia ci sta costringendo anche misurarci con i timori e lo scetticismo nei confronti dei vaccini.
«Non credo sia un problema di alfabetizzazione scientifica. Io, e così la mia famiglia, per esempio mi sono vaccinata alla prima occasione utile non perché ho letto i paper o acquisito informazioni che tuttora non ho. Ci sono istituzioni deputate e io scelgo di fidarmi di queste istituzioni. Quindi la domanda da farsi è: perché ci sono persone che scelgono di fidarsi del ciarlatano di turno su Facebook e non delle istituzioni? Come si può recuperare questa fiducia?».

Samantha Cristoforetti: “Io vaccinata, non seguo i ciarlatani su Facebook”

Gliela giro volentieri: come si fa?
«Con una comunicazione trasparente e onesta. E distinguendo quello che è scienza da quello che è ricerca: la scienza è un patrimonio di conoscenze grossomodo acquisite che non è più ragionevole mettere in discussione, mentre la ricerca è una parte della scienza ancora oggetto di discussione, di dibattito, con delle bande di incertezza, che vanno comunicate con onestà. Anche la divulgazione scientifica da parte di voi giornalisti è fondamentale: l’ipersemplificazione porta a messaggi contrastanti, per cui poi le persone non si fidano. Forse bisogna avere un po’ più di fiducia nel fatto che siano in grado di gestire un messaggio più articolato».

La ginnasta Simone Biles si è ritirata dalla maggior parte delle gare alle Olimpiadi di Tokyo sottolineando l’importanza di concentrarsi sulla sua «salute mentale». Il tennista Novak Djokovic ha commentato che «la pressione è un privilegio» e senza non esisterebbe lo sport agonistico. Lei lavora in un ambiente molto competitivo e conosce il calore e il bruciore dei riflettori, a chi si sente più vicina?
«Sono vere entrambe le cose: la pressione fa parte della competizione, certo, ma penso che ci voglia molto coraggio a non fare tutto quello che gli altri si aspettano da te. Non penso che si possa accusare un’atleta del livello di Biles di non saper gestire la pressione o un ambiente competitivo: a Tokyo lei ha dimostrato di essere una gigante non solo dello sport ma anche della consapevolezza di sé e dell’autonomia di giudizio. Perché è di sicurezza che stiamo parlando, di cosa era più sicuro e giusto fare, o non fare in questo caso. Ciò non toglie che abbia ragione anche Djokovic. Io non sono un’atleta e posso solo immaginare la pressione a cui sono sottoposti, Biles suscita in me molta ammirazione».

Samantha Cristoforetti: “Io vaccinata, mo fido delle istituzioni”

In realtà anche lei è molto esposta, come gestisce la pressione?
«Fino adesso nella mia vita ho sempre avuto la certezza di fare le mie scelte seguendo la mia volontà, non le aspettative altrui. Uno dei grandi auguri che faccio a me stessa è di continuare così. Non lo do per scontato, perché non è facile. Per questo dico che ho una grande ammirazione per Biles. Io cerco sempre di mettere uno spazio tra me e le aspettative del mondo esterno: io sono Samantha, mi dico, quella là fuori è AstroSamantha e si gestisce tutto da sola. Cerco di stare attenta e interrogarmi di continuo per essere certa di fare ogni giorno le mie scelte perché voglio farle e non perché c’è qualcuno che vuole qualcosa da AstroSamantha».

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