Wanda Nara e i tradimenti: “Non perdono Maxi Lopez. Icardi? Ho capito subito un aspetto. E sul futuro…”. La showgirl e procuratrice sportiva argentina si racconta tra amori e professione in una lunga intervista rilasciata al magazine Confidenze.
“Maxi Lopez? Ero molto popolare nel mio Paese. A dire il vero lo sono ancora. Ma quando ho sposato Maxi Lopez ho mollato tutto e l’ho seguito in Italia. Proprio perché avevo accettato di lasciare l’Argentina e avevo rinunciato alla mia carriera per permettere a Maxi di realizzare il suo sogno, non ho potuto perdonargli l’infedeltà”, ha raccontato Wanda.
E ancora: “Ho messo in valigia le mie cose, i pannolini e con tre bambini piccoli sono tornata nel mio Paese, anche se sapevo che non sarebbe stato facile ricominciare a lavorare dopo una pausa così lunga. Certo, ci sono molte donne che riescono a far finta di niente e ad andare avanti. Ma io non ho potuto: il rispetto per me stessa non me l’ha permesso. Non mi meritavo un tradimento, ma sono un Sagittario e non mi faccio abbattere”, ha aggiunto.
Poi la relazione con Mauro Icardi, diventato poi suo marito. “Era giovanissimo, ma si capiva che era diverso, speciale. Non fa mai le cose perché sono di moda, non finge e dice quello che pensa. È un uomo vero. Per questo, dal momento in cui è iniziata la nostra storia non ho mai avuto paura che mi tradisse”, ha sottolineato la procuratrice sportiva.
Wanda Nara e i tradimenti: “Non perdono Maxi Lopez…”
Sempre a proposito di Icardi, Wanda ha rivelato alcune indiscrezioni. Ad esempio il sogno dell’attaccante del Psg è quello di andare a vivere in campagna e occuparsi totalmente della famiglia appena smetterà di giocare. Futuro che molto probabilmente sarà in Italia: la Nara ha confessato che i suoi cinque figli amano il Belpaese.
“A Parigi si sono ambientati bene ma a loro piacerebbe tornare in Italia, che considerano la vera casa. Quando ci siamo venuti, a luglio, Francesca era così contenta che ha detto al papà: “Adesso scendo dalla macchina e bacio tutti quelli che passano, amo l’Italia!”.
Infine, chiosa sul lavoro di procuratrice sportiva, intrapreso per caso. “Sono entrata in un mondo completamente maschile, non conosco altre donne che facciano questo mestiere. Ma credo di essere stata un esempio positivo. E se i primi tempi tutti mi guardavano in modo strano, poi hanno capito che posso litigare come un uomo anche se porto i tacchi. Mi sono conquistata il rispetto e non era facile”.
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