Galeazzi: “Olimpiadi Messico la più grande delusione della mia vita. Malagò? Ha un cu** grande cosi”. Lo storico telecronista Rai si racconta a Giancarlo Dotto in una intervista a ‘Il Corriere dello Sport’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
[…] Giusto non rimandare le Olimpiadi?
“Sarebbe stato meglio evitare tutto questo gigantismo. Se ne poteva fare a meno di tutte queste discipline da esibizione, lo skateboard, il surf, l’arrampicata. Hanno portato 340 persone. Sai quanti eravamo noi in Messico? Quasi la metà, 180. No, non mi sarei allargato così, viste le circostanze…”.
Sei andato come riserva del canottaggio.
“Amo lo sport e lo odio per questo motivo. È stata la più grande delusione della mia vita. Meritavo di essere titolare”.
Ti brucia ancora?
“Mi brucia più di prima. Se ci penso divento idrofobo. Una delle più grandi ingiustizie sportive di sempre. Fosse stato oggi sarei andato in automatico e m’avrebbero portato le valigie. C’era un discorso politico sotto, il rapporto tra società e Coni. Se ero dell’Aniene andavo con la tromba”.
Tanti, forse troppi, a Tokyo, ma vincenti. E che vittorie!
“La vittoria di Jacobs sui 100 metri è tecnicamente la sorpresa maggiore. Un italiano sul podio più alto. Inimmaginabile. M’ha emozionato Tamberi. S’è portato il gambale dell’operazione come un totem e se l’è messo vicino all’asticella. Roba da pazzi. Solo l’assurdità dello sport può questo. Recuperi e vittorie miracolistiche”.
Mai visto Giovanni Malagò così commosso.
“È un combattente, un uomo che non s’è mai tirato indietro. S’è messo sulle spalle tutto il mondo sportivo, contro i politici che non lo possono vedere”.
Malagò, bravo e fortunato
“C’ha un culo grande cosi, ma se lo merita tutto”.
Vuole vincere ancora, è insaziabile.
“Ha imparato da Agnelli e da Montezemolo”.
Che altro ti ha emozionato?
“Le medaglie di Paltrinieri e l’oro delle ragazze del canottaggio femminile. Queste sono due ragazzine di Varese hanno sfondato ogni pronostico. Hanno fatto una cosa straordinaria. Erano quarte ai 200 metri…”.
Galeazzi: “Olimpiadi Messico? Oggi mi avrebbero portato le valigie”
Giampiero telecronista a Tokyo: cosa ti sarebbe piaciuto raccontare, canottaggio a parte?
“Famme pensa’…Io ho cambiato lo stile d’interpretare il racconto dello sport. L’atletica leggera non è nelle mie corde. Mi sarebbe piaciuto raccontare i tornei oscuri che nessuno guarda, quelli sulle pedane, i tappeti, la lotta, queste cose qua”.
[…] Più emozionato per i due ori in sequenza dell’atletica o la vittoria della Nazionale agli Europei?
“I due ori dell’atletica, senza dubbio alcuno”.
Insinuazioni malevoli sulla vittoria di Jacobs.
“Quello che ci hanno fatto gli inglesi dopo il calcio era roba da chiudere le ambasciate. Hanno rifiutato le medaglie, ci hanno sputato in faccia. Noi italiani non siamo molto amati all’estero per la brutta nomea. Hai visto Cuomo?”.
Cuomo, il sindaco di New York?
“Lo stanno massacrando solo perché è italiano. Non contano nulla tutte le cose grandiose che ha fatto, prima da governatore, poi da sindaco”.
Insomma, solo invidia e maldicenza su Jacobs?
“Non credo proprio che sia dopato. Questi poi stanno sempre sotto osservazione. Stiamo parlando di un italo-americano, un dna speciale. Ha vinto con una spontaneità impressionante. Noi, se togli Berruti e Mennea, certi ori dell’atletica l’abbiamo sempre visti dal buco della serratura”.
Come ti sembra la copertura Rai dei Giochi?
“Abbiamo una buona scuola di base. Abbiamo sempre fatto bene alle Olimpiadi. Il Migliore? Bragagna con l’atletica. Bene anche il nuoto. In altri sport ci siamo arrangiati con i tecnici, cui manca però il senso del racconto, cioè tutto. Mi sono piaciute le donne a Tokyo, nei commenti e nelle cronache”.
Galeazzi: “Olimpiadi Messico una delle più grandi ingiustizie sportive di sempre”
Guardi al passato?
“Mai guardato al passato. Non ero mai stanco. Una furia. Adesso mi sono fermato. Torno indietro con la mente. Mi pesa il distacco dall’ambiente lavorativo. Mi manca quella cosa lì. Prima sei un ufficiale a cavallo, poi non sei nemmeno un fante pedestre”.
Maradona era un tuo amico. La sua morte?
“Era finito in brutte mani. Sfruttato da tutto l’ambiente, parenti e amici. Anche i medici. Si sono buttati addosso come le cavallette per aiutarlo, invece l’hanno ammazzato”.
Hai avuto dalla Rai quello che meritavi?
“Mamma Rai ti dà e ti leva. Io sono stato fortunato perché a un certo punto ero come Baudo e Martellini messi insieme. Spettacolo e sport. Ho spinto troppo. Dovevo fermarmi prima e pensare un po’ alla carriera”.
Invidia suscitata?
“M’hanno fatto veramente di tutto. Puoi immaginare..”.
Galeazzi: “Olimpiadi Messico la più grande delusione della mia vita”
La più difficile da sopportare?
“M’hanno tolto il canottaggio due anni prima, di andare in pensione. Un dispiacere enorme. Diceva Lello Bersani: tutto è permesso in Rai fuor che il successo, Ho pagato questo. Andavo tra la gente e sembravo l’apostolo. Sempre dritto come un treno, mai fregato niente dei detrattori. Trovo solo ingiusto che alcuni devono andare in pensione a una certa età e altri invece…”.
Un esempio?
“Bruno Vespa. Direttore megagalattico, per carità, ma non c’entra. Lo stesso Marzullo”.
Ha annunciato l’addio anche Paola Ferrari. Ne sentirai la mancanza?
“Non molto. Ci ho lavorato parecchio insieme. Ultimamente era molto migliorata. È sempre stata troppo invadente. Monopolizza lo spazio, ha prevaricato il suo ruolo. Prima non si preparava, ora aveva imparato a farlo”.
Il tuo erede?
“Mah, dicono tutti questo Pardo. È intelligente, bravo, ma fa troppe cose, lo vedo ovunque, così si perde… Sentiamoci domani, respiro male”.
Come va la gamba?
“Sto cercando di recuperare dopo l’operazione a Bologna di cinque anni fa. La protesi al ginocchio ha portato a mille tutte le mie problematiche, la pressione sanguigna alta, la glicemia alta, il diabete, l’aritmia cardiaca”.
Hai vissuto troppo generosamente.
“Il ginocchio è la mia croce, me lo so’ rotto a 25 anni. Me l’aveva detto Greco, il mitico massaggiatore del Coni: “Non te fa’ tocca mai…sfiammi, fai ginnastica, creme, massaggi”.
Tornassi indietro?
“Non mi opererei di certo. Non mi fossi operato, oggi sarei salvo, pigliavo il bastone e chi se ne frega…”. M’ha dato più problemi che vantaggi questa protesi. E poi, ho fatto troppo sport…”.
[…] Il più grande sportivo mai raccontato?
”Maradona, senza dubbio. Di Federer ho fatto in tempo a raccontare solo gli inizi”.
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