Studentesse troppo sexy: scuola ritocca foto annuario. Famiglie in rivolta. Succede a St. Johns nello Stato americano della Florida. Alla Bartram Trail High School, studenti e genitori sono indignati per una iniziativa dell’istituto alquanto insolita. La scuola superiore ha infatti apportato delle modifiche a 80 immagini dell’annuario scolastico, senza il consenso dei ragazzi, con lo scopo di censurare quanto ritenuto “non confome al codice di abbigliamento”.
Ai microfoni del Record Adrian Bartlett, una mamma di una delle ragazze “ritoccate”, ha denunciato come la foto di sua figlia sia stata modificata aggiungendo vestiario alla zona del petto e delle spalle. «Penso che mandi il messaggio che le nostre ragazze dovrebbero vergognarsi dei loro corpi in crescita, e penso che sia un messaggio orribile da mandare a queste ragazze che stanno attraversando dei cambiamenti», ha detto la donna.
Studentesse troppo sexy nelle foto: scuola le ritocca
I ritocchi operati dall’istituto scolastico sarebbero inoltre di bassa qualità e il loro risultato sarebbe diventato tra i ragazzi, oltre che ogetto di indignazione, anche di riso nei confronti dell’istituzione. «C’è una forma nera sul mio petto e il cardigan sul lato è come spostato e sembra davvero imbarazzante ed ero molto confusa», ha detto a News4Jax la matricola Riley O’Keefe .
La scuola riferisce di essersi riservata la possibilità di adattare digitalmente le immagini, come alternativa all’esclusione dall’annunario degli scatti “fuori dal regolamento”. «Le linee guida del codice di abbigliamento sono nel nostro codice di condotta studentesco, ma l’applicazione del codice di abbigliamento avviene a livello scolastico e differisce da amministrazione ad amministrazione», ha detto un portavoce distrettuale a News4Jax.
Il codice di abbigliamento era stato oggetto di polemica nella scuola superiore americana già durante la scorsa primavera, quando i genitori avevano fatto notare alla direzione, come il codice fosse ingiustamente rivolto per lo più alle studentesse femmine. Infine la beffa: l’annuario incriminato sarebbe stato venduto ad un prezzo di 100 dollari per copia, secondo quanto riporta la stazione televisiva.
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