Cannabis light, Giorgia Meloni diffidata per danno di immagine da 13 imprenditori del settore
Cannabis light, Giorgia Meloni diffidata per danno di immagine: il motivo. Tredici imprenditori del settore della cannabis hanno fatto partire una diffida nei confronti di Giorgia Meloni. Le accuse alla leader di Fratelli d’Italia sono partite dopo un flash mob organizzato per “combattere le dipendenze dalla droga”. Durante l’iniziativa è stato presentato un decalogo che annoverava tra le azioni definite di contrasto alle droghe anche la chiusura dei cannabis shop. Lo riporta Bologna Today.
“Accostare un’attività legale e regolamentata ad attività assolutamente illegali e in mano alle mafie non può essere intesa come espressione di libero pensiero. Si tratta affermazione in grado di cagionare un grave danno d’immagine aziendale per l’intero settore”, ha spiegato Cathy La Torre, l’avvocata a cui si sono rivolti gli imprenditori.
La legge c’è e il settore dà lavoro a 12 mila persone. “Dal 2016 esiste una legge che disciplina la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa: dall’entrata in vigore di questo provvedimento sono nate centinaia di imprese nel settore che, a oggi, danno lavoro a circa 12mila persone con un’età media di 32 anni.
Giovani imprenditori italiani impegnati nell’agricoltura, nella vendita al dettaglio, nella produzione di alimenti, cosmetici, materie prime biodegradabili e semilavorati innovativi per le industrie di diversi settori.
Siamo in un momento storico ed economico che vede molte aziende italiane in difficoltà: parlare del nostro lavoro in questi termini non porta nessun aiuto e, anzi, blocca uno dei pochi settori che, nonostante la totale assenza di incentivi e agevolazioni, ha saputo resistere e crescere” le parole dei rappresentanti delle imprese di cannabis light riportate da Bologna Today.
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