Espulso dall’esercito perché gay: 20enne decapitato dai parenti. È avvenuto nel villaggio di Borumi, nell’Iran occidentale, dove un giovane di 20 anni, come riporta il Daily Mail, è stato decapitato dal fratellastro e da due cugini dopo che questi avevano scoperto dell’espulsione dal servizio militare a causa della sua omosessualità”.
Il giovane probabilmente sarebbe stato portato nel villaggio dai tre familiari e assassinato. In seguito avrebbero telefonato alla madre di Alireza per dire che lo avevano “ucciso”. Secondo quanto riferito da 6Rang, network iraniano di lesbiche e transgender, il 20enne aveva chiesto l’esenzione dal servizio militare iraniano obbligatorio per poter lasciare il paese e trasferirsi in Turchia, dove avrebbe vissuto con il partner.
Quando il documento dell’esenzione è arrivato a casa, ad Ahvaz, il giovane non era presente e sembra che a quel punto il fratellastro abbia scoperto il suo orientamente sessuale. Tornato a casa, con una scusa è stato portato a Borumi durante la notte. Ed è qui che il fratellastro e i due cugini probabilmente lo hanno ucciso e decapitato. E poi scaricato il corpo ai piedi di una palma.
Espulso dall’esercito perché gay: 20enne decapitato
A quel punto hanno chiamato la madre, attualmente ricoverata in stato di shock, e detto:”L’abbiamo ucciso”. Secondo i media iraniani i tre uomini sono stati arrestati. Ora saranno processati con l’accusa di omicidio. Il 20enne aveva un rapporto difficile con il fratellastro, che spesso si lamentava con il padre per come vestiva, sostenendo che “disonorava” e “svergognava” la famiglia.
In Iran, gli uomini gay sono esclusi dal servizio militare ai sensi del paragrafo 7 dello statuto militare. Pertanto, qualsiasi menzione di questo paragrafo in un documento di esenzione indica che il destinatario è gay. L’omosessualità nel Paese è punibile con la pena capitale.
Si pensa che dalla rivoluzione islamica del 1979 migliaia di gay siano stati giustiziati. Di conseguenza, gli omosessuali sono spesso presi di mira nei “delitti d’onore”. Poiché le famiglie ritengono di aver procurato loro disonore. Un rapporto 6Rang del 2020 ha rilevato che in Iran su 10 gay, 6 sono stati aggrediti dai familiari, mentre circa il 50% è stato aggredito in pubblico sessualmente.
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