Anna Lou Castoldi, la figlia di Morgan e Asia Argento, si racconta a ‘Vanity Fair’
Anna Lou Castoldi, la figlia di Morgan e Asia: “La mia trasformazione iniziata a 6 anni. Social? Un aspetto fa riflettere”. L’attrice figlia d’arte si racconta in una lunga intervista rilasciata a ‘Vanity Fair’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
[…] Perché è tornata?
«Perché mia madre mi ha comprato un nuovo telefono per farmi una sorpresa. Mi sentivo combattuta: da una parte ero felicissima, ma dall’altra avevo paura di riprenderlo. L’ho tenuto spento per una settimana, poi, visto che mi invitava troppo, sono tornata nel loop, ma magari più avanti farò altri tre mesi senza».
Sul suo profilo Instagram condivide soprattutto fotografie che immortalano i suoi look, molto colorate e artistiche.
«Prima mi ci impegnavo di più: della mia vita privata cerco sempre di non condividere troppo. Non mostro le poesie che scrivo o i corti che dirigo, ma le cose più superficiali come i look, il che va bene visto che i social sono superficiali».
Per i suoi look qualcuno la definisce «alternativa»: lo vede come un complimento o come un’offesa?
«Mi fa riflettere. Tutti siamo, se vogliamo, alternativi, e lo capisco se, badando al look, qualcuno mi chiami così: ho la ferraglia in faccia, colori vari che non si vedono troppo spesso. Non la interpreto come un’offesa perché, semplicemente, non mi vesto in un certo modo per essere alternativa, ma solo perché quello che metto mi fa sentire bene. Se non lo facessi, mi sentirei a disagio e non riconoscerei me stessa. Magari tra 10 anni mi potrei anche vedere con un colore di capelli naturale e struccata, ma ora mi sento di fare così».
Anna Lou Castoldi, la figlia di Morgan e Asia: “I social sono superficiali”
Quando è iniziata questa «trasformazione»?
«Già quando avevo 6 anni e mi capitava di vedere gli skater con i capelli colorati fuori dalla macchina, dicevo a mia madre che me li sarei voluto fare così anch’io. La prima tinta l’ho fatta in seconda media, un blu-nero, mentre per il look mi sono sempre vestita più o meno così, molto prima di scoprire la cultura dark o punk. Da piccola mi truccavo per gioco, per ridere».
La prima passione che ha sentito, invece, qual era?
«La letteratura ma, essendo cresciuta sui set, questo è diventato il mio mondo anche se non l’ho cercato. Mi piace l’arte in generale, il potermi esprimere, anche se ancora non mi è chiaro il mezzo più appropriato per farlo».
Come regista si vedrebbe?
«Adoro stare dietro la macchina da presa, infatti sto portando avanti diversi progetti fotografici».
Dice che la sua era una strada per certi versi «segnata». Le è mai dispiaciuto questo?
«No, quando nasci è necessario prendere la realtà che ti sta intorno e adattarla alla tua. Ho avuto un sacco di influenze ed è normale che la mia visione e il mio linguaggio derivino dal contesto in cui sono nata, ma ci tengo molto alla mia integrità come persona e al fatto di non essere subito associata ai miei genitori».
Da bambina cosa voleva diventare?
«Non l’attrice. Mi piaceva la musica, suonavo la batteria: ancora oggi passo tutti i giorni a cercare musica rara, generi e sottogeneri. Non so troppo suonare o comporre, ma ho una conoscenza musicale molto ampia».
Anna Lou Castoldi, la figlia di Morgan e Asia: “Nessuna scorciatoia, voglio farmi il cu*o”
Eppure a 13 anni, giovanissima, debutta come attrice in Incompresa. Che esperienza è stata?
«Sono stata io a chiedere a mia madre di partecipare e lei mi ha detto che comunque avrei dovuto fare il provino: è stata una bella esperienza, anche se mia madre sul set era un’altra persona, molto rigida. Non mi trattava come sua figlia, ma in maniera dura, come per ricordarmi che stessi lì per lavorare».
Il successo, però, arriva con Baby 3 e i commenti sono tutti molto positivi.
«È stata un’esperienza che mi ha aiutato molto ad aprirmi come persona visto che sono molto timida e ansiosa: quel set mi ha aiutato a superare tante cose, il personaggio mi piaceva e mi rispecchiava, mi spiace solo che non ci saranno altre stagioni».
Per il futuro cosa si aspetta?
«Non usare la mia situazione famigliare per arrivare: è una cosa che mi dico da sempre. Voglio farmi il culo, impegnarmi, ma prima vorrei capire quale forma d’arte faccia più per me. Naturalmente, se mi arriveranno dei progetti in cui credo, accetterò, in questo sono super-aperta».
Con suo nonno Dario Argento lavorerebbe?
«Adoro i suoi film, sarebbe figo, ma non so se mi prenderebbe. Non mi salterebbe mai in mente di chiederglielo, se la vita mi portasse su quella strada sarei aperta a farlo».
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