Carlo Conti e 60 anni, l’intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’
Carlo Conti e 60 anni: “Ho capito i 2 elementi fondamentali che decidono la carriera. Futuro? Sanremo al Foro italico”. Il conduttore parla di gioie e dolori che hanno caratterizzato la sua vita finora in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
[…] Quando era piccolo come si immaginava a 60 anni?
«Guardavo i professori, che avevano 45 o 50 anni, e mi sembravano vecchi, con le loro cravatte bordeaux e i completi grigi. Ora che sono arrivato a 60, dentro me ne sento 30. Poi prendo in braccio Matteo e mi rendo conto che non sono esattamente 30… Però lo spirito e l’entusiasmo sono ancora quelli di un ragazzo. Forse il fatto che ho una famiglia giovane contribuisce a rinvigorirmi!».
Come è il Carlo sessantenne?
«Di certo ha più voglia di stare in famiglia e un pochino meno voglia di correre per il lavoro. Un professore, un luminare di Firenze, diceva: “Dai 20 ai 30 devi correre per capire quale sarà la tua strada. Dai 30 ai 40 corri perché pensi di aver trovato la strada giusta e devi investire. Dai 40 ai 50 devi correre per materializzare. Dai 50 ai 60 devi consolidare la tua posizione. Dopo i 60 anni se continui a correre sei un bischero!”».
Quando si guarda allo specchio le piace il sessantenne che vede?
«Sì. Nonostante le rughe, la stempiatura, gli acciacchi, posso essere soddisfatto. E sono contento di quello che ho costruito da solo con onestà, con umiltà e rispetto degli altri. Il talento, il mestiere, tanto impegno e quel pizzico di fortuna, mi hanno portato fin qui».
Carlo Conti e 60 anni: “Non ho mai vissuto dandomi dei traguardi”
È riuscito a realizzare i suoi sogni?
«Io non ho mai vissuto dandomi dei traguardi. Il mio grande sogno era poter vivere della mia passione e questo l’ho esaudito. Non ho mai detto voglio arrivare a “Domenica in”, a “Miss Italia” o a “Sanremo”. Tutto quello che è arrivato è stato una sorpresa. Ho sempre considerato questa vita come un Gran premio della montagna: ci può essere un po’ di discesa, ma poi devi continuare a pedalare. La fortuna è stata che tutto sia arrivato al momento giusto, quando ero pronto per certe sfide».
Ha dei rimorsi?
«No, per carità: mai vivere di rimorsi! Anche dagli errori nella vita impari qualcosa. Io poi sono uno impulsivo, può capitare di sbagliare un programma, una decisione, un amore… ma con i se e con i ma non si fa il mondo».
E rimpianti?
«Assolutamente no. Se vogliamo scherzarci sopra, forse avrei dovuto sposare Francesca un pochino prima e diventare babbo di Matteo con qualche anno in meno: magari avrei meno dolori alla schiena e sentirei meno “cric” quando lo prendo in braccio (ride)».
Cosa l’aspetta fino ai 70?
«Vorrei continuare così. Lasciare il programma quotidiano tre anni fa è stato il primo passo per rallentare. Sono riuscito a trasferirmi a Firenze per crescere qui Matteo, per stare molto tempo con lui e con Francesca. Per dedicare più tempo alla famiglia, insomma».
Carlo Conti e 60 anni: “Avrei voluto sposarmi prima”
Quale augurio si fa?
«Spero di riprendere a fare qualche viaggetto appena sarà possibile. Io da ragazzo non ho avuto la possibilità di farlo e invece vorrei che Matteo potesse conoscere il mondo. Mi auguro che sarà presto perché significherebbe un ritorno alla normalità. E poi mi auguro di continuare a lavorare fino a che il pubblico mi vorrà vedere. Quello che ho capito in tutti questi anni è che nel mio lavoro ci sono due elementi fondamentali che decidono la tua carriera, oltre ovviamente alle tue capacità: il pubblico e il tempo. Sono i due garanti del nostro mestiere».
Intanto ricomincia ad aprile con la seconda edizione di “Top Dieci”.
«Sì. È stato un esperimento fatto in emergenza un anno fa in tempi di lockdown, adattando la scenografia della “Corrida”, che avevamo dovuto bloccare. È andato bene perché è un programma che ha un sapore che non c’è in giro: è un modo di ricordare, di giocare sugli usi e i costumi degli italiani e sulle classifiche musicali, e non solo».
Ci saranno delle novità?
«Saremo all’Auditorium del Foro Italico e vedremo se sarà possibile avere il pubblico. Nel caso di classifiche di abiti più venduti invece dei manichini spero di riuscire ad avere ragazzi e ragazze che possano indossarli. Però il format è quello: due squadre di personaggi noti che si divertono a individuare queste classifiche e poi uno o due ospiti, che giocano con le loro classifiche personali».
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