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Cate Blanchett si racconta: “Mi bastano 2 cose per essere felice. La medicina cinese ci ha insegnato un aspetto”

Cate Blanchett si racconta attraverso un talk-call internazionale

Cate Blanchett si racconta: “Mi bastano 2 cose per essere felice. La medicina cinese ci ha insegnato un aspetto”. L’attrice 51enne volto di Giorgio Armani, parla a tutto tondo attraverso un talk-call internazionale. «È passato tanto tempo da quando faccio parte di questa famiglia ma, stranamente, mi sento come se non fosse così. Conosco lo stile Armani sin da quand’ero piccola. Il mio ruolo è quello di incarnare quello che rappresenta: fiducia, sensualità, celebrazione delle donne in tutta la loro complessità. Il che rappresenta una certa responsabilità…».

Sulla pandemia e i lockdown. «Sono sincera. Il mio “meglio” è adesso. Non indosso scarpe. Ho smesso di indossarle circa dieci mesi fa, il che è fantastico. Per me, essere al meglio, ha a che fare con l’umore. Qualche esempio? Un rossetto che ti fa subito apparire bellissima, oppure avere vicino persone che ti fanno sentire davvero bene, ma anche la musica. Insomma, qualunque cosa serva per spostare il tuo umore verso la felicità. Quindi dico: ci vuole coraggio».

E ancora: «Quest’anno ci è stato comunque d’aiuto. Se non emergiamo cambiati da quello è successo negli ultimi dodici mesi, siamo dei pazzi. Io nel mio piccolo cerco sempre di cambiare. Però ho visto come è stato difficile, per milioni di persone in tutto il mondo, tornare a vivere. Da quello che è successo, dobbiamo cogliere gli elementi positivi. Ritengo che l’industria del lusso e della bellezza possono dare un aiuto».

Cate Blanchett si racconta: “Bellezza? Occorre essere sani dentro

Sulla bellezza. «Non credo ai segreti di bellezza. Dovremmo condividere tutto. La medicina cinese ci insegna che l’intestino è il nostro secondo cervello. Sono dell’idea che occorra essere sani internamente. Provo a mangiare bene: mi affido a succo di limone, aceto di mele, tutte quelle cose che mantengono il sistema alcalino».

Sulla sua carriera e gli ultimi impegni tra film e serie Tv. «Trovo che recitare sia come una conversazione. Quindi dipende da con chi dialoghi. Il mio rapporto con i registi è molto importante, come con gli sceneggiatori. Quando recito penso sempre a tutto. Quindi, per me, produrre è solo un’estensione del mio impegno. In questo periodo stiamo guardando molto il piccolo schermo, più di quanto abbiamo fatto in passato. E quindi è stato un momento fantastico per far uscire due serie televisive. Ormai sono perennemente alla ricerca di soggetti».

E alla domanda se la fragranza “‘Sì’ fosse un film, di chi sarebbe?”, la diva non ha dubbi e pensa all’Italia: «Di Antonioni con Monica Vitti protagonista».

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