Ergastolo a Caputo per lʼomicidio della piccola Fortuna Loffredo
Raimondo Caputo è stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise per l’omicidio di Fortuna Loffredo, la bimba di sei anni, gettata dall’ottavo piano di un edificio del Parco Verde di Caivano il 24 giugno del 2014. Caputo era accusato anche di aver abusato sessualmente della piccola e di due delle tre figlie dell’ex compagna, Mariana Fabozzi. Quest’ultima, imputata per non aver impedito gli abusi, è stata condannata a 10 anni.
Massima pena per il 45enne che si professava innocente. E condannata anche la sua ex compagna sulla quale pesa anche l’indagine per la morte dell’altro figlio, Antonio Giglio, il bimbo di quattro anni morto il 27 aprile 2013 dopo essere anche lui precipitato dalla finestra dell’abitazione dei nonni materni al settimo piano dell’isolato 3 del Parco Verde di Caivano. Le due vicende hanno fatto ribattezzare il Parco Verdeil “Parco degli orrori”.
Un processo molto complicato – Il processo per la morte di Fortuna è stato teso e complicato, tra versioni contrastanti dell’accaduto ed accuse incrociate, che hanno messo in dubbio la responsabilità di “Titò” per l’omicidio. Ad accusare Caputo fu soprattutto una delle figlie della Fabozzi, amica del cuore di Fortuna, nel corso di un drammatico incidente probatorio tenuto l’estate 2016. La conduzione da parte degli inquirenti è stata criticata dalla criminologa Roberta Buzzone, che in aula ha sottolineato come talune domande poste alla piccola fossero “suggestive”. Il video del racconto della piccola è stato mostrato in aula.
Le accuse a “Titò” sono state confermate in aula da un detenuto compagno di cella di Caputo e la stessa madre di Fortuna, Mimma Guardato, ha sempre puntato il dito contro “Titò” e la Fabozzi.
Aggiungi Commento