Mal di schiena addio, un dispositivo biomeccanico mobile potrà sostituire i dischi intervertebrali non più funzionali
Mal di schiena addio, arriva dispositivo biomeccanico mobile che sostituisce dischi danneggiati. Da un intervento chiamato artroplastica, in alcuni casi specifici, può venire una possibile soluzione a un problema diffuso, quello del mal di schiena, in particolare la lombalgia cronica. Come nel caso delle protesi dell’ anca o del ginocchio, si procede alla sostituzione di un disco intervertebrale non più funzionale con un dispositivo biomeccanico mobile, una protesi discale.
Il dispositivo serve a ripristinare il movimento della colonna vertebrale, sostituendo il disco degenerato. Lo spiega il dottor Raffaelino Roperto, neurochirurgo, da diversi anni responsabile della Chirurgia Vertebrale dell’ Ospedale S. Filippo Neri di Roma.
“La metodica prevede un’incisione cutanea di pochi centimetri lungo la linea ascellare media, sotto controllo radioscopico e monitoraggio neurofisiologico continuo. Per via transmuscolare si raggiunge il piano vertebrale, dove si procede alla sostituzione del disco degenerato con una protesi. È una procedura richiesta prevalentemente da pazienti giovani e attivi che soffrono di lombalgia cronica e che non hanno avuto risultati dal trattamento cosiddetto conservativo”.
Come riporta Ansa, non tutti però possono usufruire di tale intervento: l’ età deve essere compresa tra i 18 e i 50 anni, i pazienti devono avere una patologia degenerativa sintomatica del rachide lombare, in assenza di segni di artrosi. E la Risonanza Magnetica deve aver verificato una riduzione di altezza da parte del disco intervertebrale. Vi sono poi alcune vertebre specifiche che devono essere colpite (L1-L2; L2-L3; L3-L4; L4-L5).
“Nel caso di pazienti giovani e sportivi si ottiene, mediante l’ intervento un significativo e duraturo sollievo dalla lombalgia e l’ attività sportiva può essere ripresa entro i primi 3-6 mesi”.
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