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Spettacolo

Kabir Bedi: “L’Italia mi ha reso immortale ma sento sempre la stessa parola da anni. Su Can Yaman…”

Kabir Bedi sull’Italia, e il rapporto speciale con il Bel Paese: l’intervista a ‘Tv Sorrisi e canzoni’

Kabir Bedi: “L’Italia mi ha reso immortale ma sento sempre la stessa parola da anni. Su Can Yaman…”. L’attore indiano che ha interpretato il ruolo iconico di Sandokan, parla del suo rapporto speciale con l’Italia in una intervista rilasciata a ‘TV Sorrisi e canzoni ‘. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Cosa sono per lei l’Italia, l’India e l’America?
«L’India mi ha reso chi sono e mi ha lanciato come attore. L’America mi ha fatto conoscere in tutto il mondo con il film di James Bond “Octopussy” e la serie “Beautiful”. Ma è l’Italia che mi ha reso immortale, grazie a “Sandokan”!».

Il periodo del lockdown dove lo ha passato?
«Ero a casa a Mumbai con la mia bellissima moglie Parveen e una brava cuoca. Quindi sono stato più fortunato di molti. Ho usato il tempo per scrivere un libro sulla mia vita. È stato un periodo molto creativo, ma il mio cuore va a tutti coloro che hanno sofferto».

Lei è nello stesso tempo una star di Hollywood (il cinema occidentale) e Bollywood (la più grande industria cinematografica del mondo, quella indiana). In che cosa si assomigliano e in cosa no?
«I nomi cambiano ma “the game is the same”, cioè fanno lo stesso gioco: film e intrattenimento per miliardi di persone. Hollywood ha più soldi e programmi molto rigidi, manageriali. Bollywood è molto più aperta e flessibile. Come agli italiani, agli indiani piace improvvisare mentre lavorano. Hollywood non lo permette».

Ma lei preferisce lavorare all’italiana, all’americana oppure all’indiana?
«Preferisco lavorare. Ogni metodo ha i suoi pro e contro, e soprattutto da ognuno posso imparare qualcosa. Per esempio, Lino Banfi è simpaticissimo ma ha una tecnica opposta alla mia. Sul set di “Un medico in famiglia” io seguivo rigorosamente il copione, lui invece adorava improvvisare. Il problema è che così io non sapevo mai quando parlare. Alla fine gli ho detto: “Lino, improvvisa pure quanto vuoi, ma non cambiare l’ultima battuta. Così posso intervenire al momento giusto”. E abbiamo risolto. All’italiana».

Kabir Bedi: “Italia? Mi ha reso immortale”

Per tutti gli italiani lei è, e sempre sarà, soprattutto Sandokan. Che effetto le fa? È una cosa che ama oppure qualche volta le pesa anche un po’?
«Lo considero un grande complimento: Sandokan è un ruolo iconico, simbolo di coraggio e libertà. Ma ho avuto anche la fortuna di interpretare parti diverse per mostrare la mia abilità».

Dai tempi di “Sandokan” cosa è cambiato di più nella sua vita?
«Tutto! Ci sono stati matrimoni e divorzi, nascite e morti, successi e fallimenti: per raccontarli tutti dovrei scrivere un libro. Infatti, lo sto facendo».

E in Italia?
«Quello che non è cambiato è la “crisi”. Quando arrivo in Italia sento immancabilmente la parola “crisi”. Sembra che l’Italia sia sempre “in crisi”, e ogni crisi è più grande dell’altra. Ma lo spirito degli italiani è insopprimibile, e superano tutto. E l’amore e il calore che ricevo dal popolo italiano è sempre lo stesso».

[…] Questa estate l’attore turco Can Yaman andrà sul set per interpretare Sandokan in una nuova fiction. Che effetto le fa sapere che l’eroe di Emilio Salgari avrà un nuovo volto?
«Ho sempre pensato che “Sandokan” dovesse essere rifatto con i moderni effetti speciali. Sono sicuro che Can Yaman sarà un degno successore. Non vedo l’ora di vederlo in questa nuova incarnazione».

[…] Si è sposato 4 volte (e ha avuto tre figli). Come mai?
«Questa è una lunga storia… Non tutti i matrimoni funzionano, ma sono orgoglioso di essere rimasto amico di tutte le mie ex mogli. La vita è più breve di quanto si pensi: l’amore può non durare, ma la gentilezza dovrebbe sempre rimanere».

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