Mette una cimice in auto per scoprire il tradimento del compagno: tradita e condannata
Mette cimice in auto per scoprire il tradimento del compagno: tradita e condannata dal giudice. Una donna di 50 anni ligure ha architettato un sistema ‘particolare’ per scoprire il tradimento del compagno. L’uomo effettivamente aveva un’altra relazione che andava avanti da tempo. Così, insospettita da alcuni atteggiamenti del compagno, ha iniziato con domande, dubbi e telefonate.
Il compagno, ovviamente, negava tutto pur di tenere nascosta la sua tresca alla consorte la quale, sempre più sospettosa, un giorno è entrata in un negozio di elettronica ed ha acquistato una microspia per intercettazioni a distanza collegata ad una scheda sim che aveva intestato a suo nome. Ha piazzato la cimice nell’automobile di lui e si è messa in ascolto. Così ha scoperto il tradimento.
A raccontare la vicenda, cominciata nel 2016, è ‘Libero quotidiano’, secondo cui dopo aver registrato gli amplessi dell’uomo con l’amante a bordo dell’utilitaria, credeva di poter consumare la sua vendetta ai danni del fedifrago, invece è stata condannata a 8 mesi di reclusione per avere vìolato la privacy della sua “vittima”.
Il reato si chiama «illecite interferenze nella vita privata» ed è previsto dal codice penale (articolo 615 bis). È punibile a querela della persona offesa, il che significa che il traditore, scoperto, ha denunciato la tradita. Così la donna è stata condannata al pagamento di mille euro di provvisionale e 2mila euro di spese legali per avere utilizzato una microspia per intercettare il partner.
L’uomo, infatti, quando ha trovato la cimice sulla sua auto si è rivolto a veri investigatori privati per la bonifica del mezzo e dell’abitazione, così gli 007 sono risaliti alla compagna, ormai ex, ed è scattata la denuncia.
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