Shalpy ha speso tutto e ora si trova in condizioni di estrema indigenza, l’intervista a Rolling Stone
Shalpy: “Ho speso tutto, sono in condizione di estrema indigenza. Farei anche il cameriere”. Giovanni Scialpi, meglio noto come Shalpy, chiede aiuto attraverso un’accorata intervista a Rolling Stone, dove rivela le sue difficoltà economiche legate all’emergenza Covid, lanciando anche un appello a chiunque possa proporgli un lavoro.
«In questo momento mi trovo in una condizione di estrema indigenza, farei qualsiasi cosa mi dia la possibilità di essere me stesso. Sono diposto anche a fare il cameriere».
«Io sono molte cose, posso affrontare tanti ambiti professionali: non sono una cattiva persona e vorrei aiutare il prossimo come fa un prete in chiesa o un professore a scuola. Purtroppo oggi il 90% delle persone che fanno il mio mestiere non vengono calcolate né dallo Stato né dall’immaginario collettivo. Forse si ha l’idea che l’artista campi d’aria», ha detto, deluso per «la concezione italiana che non esalta chi ha valore, bensì prende da esempio persone più furbe e meno vere».
L’artista ha poi raccontato di essere arrivato ad un passo dal Grande Fratello Vip: «Alfonso Signorini, davanti a testimoni, disse che mi voleva dall’inizio, poi però l’ingaggio saltò per questioni economiche».
Shalpy: “Ho speso tutto, sono condizione di estrema indigenza”
Inoltre, ha speso gli ultimi risparmi per realizzare il suo ultimo singolo, Let It Snow che per adesso non ha prodotto entrate: «Invece di risparmiare, in questo momento di crisi, ho creduto nel mio progetto. Nonostante la trasmettano a Londra, a Berlino, a Glasgow e in Grecia, con questa canzone forse guadagnerò qualche centinaio di euro: d’altronde i download pagano pochissimo».
E ancora: «Ho rischiato tutto quello che avevo, come una roulette che ho fatto per l’arte. È stata una decisione di lealtà verso me stesso, ma adesso pago un prezzo duro, che non mi dà un salvagente al quale aggrapparmi».
Shalpy ha pubblicato un annuncio in cui chiede scusa per il suo «carattere un po’ irruento»: «Faccio mea culpa, ma non sono un despota. Sono una persona normale che conduce una vita lineare: alla mia età sento la necessità di sistemarmi, di rilassarmi. Un augurio per il futuro? Spero di poter realizzare presto il prossimo singolo, perché vado a piccoli passi. La musica regala un’emozione che, se si comprende, accompagna per tutta la vita».
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