Roberto Giacobbo, i 14 milioni vinti da Mike Bongiorno e non solo: l’intervista a ‘Il Fatto quotidiano’
Giacobbo: “I 14 milioni vinti da Mike Bongiorno mi sono serviti tanto. Un’ospitata mi ha cambiato la vita”. Il divulgatore e volto televisivo si racconta in una intervista rilasciata a ‘Il Fatto quotidiano’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
[…] A dodici anni ha costruito una radio privata usando i termosifoni come antenne.
“Ho riscoperto questa scatola di legno di mio padre, ingegnere elettronico, un trasmettitore che aveva creato per mia madre che poteva scendere a fare la spesa e ascoltare attraverso la radio se piangevo. Per aumentarne la portata l’abbiamo abbinata all’impianto di riscaldamento del complesso di palazzine. E fin quando eri a sette metri dal calorifero sentivi benissimo. Abbiamo fatto una radio che era aperta dalle sette alle otto di sera con tutti i ragazzi dove raccontavamo le storie di quartiere, aveva un ascolto mostruoso perché non erano ancora nate le radio private. Sentire persone comuni che parlavano era qualcosa di eccezionale”.
Cosa c’entra tutto questo con la sua laurea in Economia e Commercio?
“A diciotto anni ero inesperto, Economia e Commercio perché era la facoltà che non mi avrebbe obbligato a fare certamente quel lavoro. Intanto la laurea, prima di schiarirmi le idee”.
Con i 13 milioni di lire che ha vinto al quiz Bis di Mike Bongiorno nel 1982 cosa ha fatto?
“Erano quasi 14 milioni di lire, mi sono serviti tanto. Ho comprato anche una moto usata. Con quella moto sono andato in una sola giornata, senza che i miei genitori lo sapessero, a fare un provino per Radio Montecarlo che era proprio a Montecarlo. Da Roma sono partito con la moto, che nemmeno potevo guidare perché mancavano pochi giorni ai 21 anni, alle otto di mattina ho fatto il provino alle due sono tornato guidando per ore sotto la pioggia”.
Giacobbo: “I 14 milioni vinti da Mike Bongiorno mi sono serviti tanto”
Gli anni a Rds, che ricordi ha?
“Bellissimi. Rds era la radio più forte a Roma, mi ricordo che mandai una cassetta non con il solito provino, mi divertivo a fare delle voci caratteristiche, un po’ sull’onda di Alto Gradimento. Creai una specie di trasmissione dove mancava solo la voce della spalla, parlavo ma lasciavo i vuoti al conduttore per intervenire con i personaggi. La mandai a Faber Cucchetti a cui piacque talmente tanto che mi trovai in onda senza saperlo”.
Faceva già l’autore.
“Per anni sono stato un ghostwriter, non si può dire per chi ma diciamo che ho scritto venti libri con il nome mio ma il totale è più alto. Prima di tutto sono autore. Il nostro primo approccio ai tempi era con le radio private o con la tv dei ragazzi, quella che su Rai1 iniziava alla 17, da lì sono passati tutti i conduttori che oggi sono i volti delle prime serate. Da Bonolis a Conti a Frizzi, io facevo Big con Carlo e per Bonolis ho scritto in radio. Il mio debutto televisivo è stato curioso, quando ho lasciato la radio tutti mi dicevano che ero un pazzo. Andava molto bene, avevo avuto offerte economiche importanti per un lavoro che durava un’ora al giorno. Volevo crescere”.
Un’ospitata al Maurizio Costanzo Show ha cambiato la sua carriera.
“Avevo scritto con Riccardo Luna un libro sull’Egitto, pubblicato inizialmente con i nostri soldi per le prime 500 copie. Fu un successo e ci chiamò Costanzo. Avevo quattro minuti di tempo, mi fece parlare venti minuti dell’Egitto. Dopo tre giorni mi telefonò il responsabile di Telemontecarlo mi disse: ‘Vorremmo fare un programma sull’antico Egitto’. ‘Bene, chi lo conduce?’, mi avevano visto al Costanzo Show e volevano puntare su di me anche come conduttore. E così sono arrivato in video”.
Giacobbo: “I 14 milioni vinti da Mike Bongiorno e un’ospitata mi hanno cambiato la vita”
[…] Era anche vicedirettore di Rai2, ha lasciato la poltrona sicura. Le manca la Rai?
“Mi manca la Rai ma non mi manca il posto fisso. Ho lasciato tanti amici, i rapporti sono ottimi.”
[…] Dall’anti Angela all’Angela di Mediaset. Un dualismo che ritorna spesso.
“Se contiamo i divulgatori in prima serata con una mano ci avanza spazio. Viene quasi naturale perché siamo pochissimi”.
[…] La produttrice di Voyager è Irene Bellini, sua moglie. Com’è lavorare insieme?
“Mia moglie lavorava come programmista regista quando sono entrato in Rai, per evitare ogni associazione o ‘accusa’ di favoritismo ha lasciato l’azienda. Aveva aperto una società di produzione che faceva documentari e spot pubblicitari, tutto lontano dalla Rai. Quando sono arrivato a Mediaset hanno scelto di esternalizzare la produzione e a quel punto è stata coinvolta mia moglie. Con lei avevo lavorato a Stargate, l’idea originale era di entrambi, firmavamo insieme il programma. Quando sono uscito dalla Rai c’erano molti dubbi, oggi riceviamo molti complimenti”.
[…] L’imitazione di Crozza con Kazzenger l’ha più aiutata o danneggiata?
“Mi ha aiutato dal punto di vista della popolarità, non è stata fatta con cattiveria. Essere annoverati tra gli imitati di Crozza per me era strano, sono un lavoratore non una star. Mi ha fatto piacere, ogni tanto eccedeva un po’ ma io a Dimensione Suono facevo un programma di satira. Come potrai mai lamentarmi?”.
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