Elena Sofia Ricci figlia di separati, l’attrice racconta una parte difficile della sua infanzia in una intervista a ‘Tv Sorrisi e canzoni’
Elena Sofia Ricci: “Io figlia di separati ho incontrato mio padre a 30 anni dopo un bel po’ di analisi”. L’attrice racconta una parte difficile della sua infanzia e adolescenza in una intervista rilasciata a ‘Tv Sorrisi e canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
[…] lei non ha avuto un rapporto facile con il suo padre naturale. Cosa le va di raccontarci?
«Non è stato difficile per colpa sua, ma per una serie di concause. I miei erano giovanissimi quando sono nata io, il rapporto è andato male ed è facile usare i figli come armi. L’ha fatto mia madre e mio padre è stato fragile, non si è opposto. Ma l’ho ritrovato a 30 anni, dopo un bel po’ di analisi».
Però è cresciuta con una grande mamma, la scenografa Elena Ricci Poccetto. È stata lei a trasmetterle l’amore per la recitazione?
«No, il fuoco del palco è nato da piccolissima prima con la danza, poi con la musica, lo studio della chitarra classica, e infine ha trovato la sua forma migliore nella parola e nel teatro, dove ho debuttato a 19 anni. Per questo ci torno più spesso che posso, è la mia casa, la mia palestra. Soffro tantissimo adesso a non farlo più».
Elena Sofia Ricci: “Io figlia di separati ho incontrato mio padre a 30 anni”
Suor Angela ad Assisi si sente a casa. Per lei, invece, casa dov’è?
«Nonostante sia fiorentina e ami la mia città, sento che la mia casa è a Roma. Mia madre, prima scenografa donna d’Italia, da Firenze si trasferì a Roma a 24 anni. Era giovanissima, io sono rimasta con nonna a Firenze finché non ha potuto mantenermi. Mi sono trasferita a Roma a 7 anni. Lo strappo fu pesante, ma poi la città mi ha accolto come nel film “Mamma Roma” con Anna Magnani».
Grazie al lavoro di sua madre, ha conosciuto i più grandi del cinema.
«Marcello Mastroianni, Mario Monicelli, Nanni Loy erano sempre a casa nostra, per me erano persone normali. È buffo perché quando invece ho incontrato due miti come Toni Servillo e Paolo Sorrentino, tremavo come una foglia. E avevo più di 50 anni! Io che avevo lavorato con Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Nino Manfredi e conoscevo Ettore Scola…».
E come se lo spiega?
«Mi è rimasta questa fortuna dell’incanto. Sono ancora una bimba che si sorprende e si emoziona».
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