Per Edoardo Bennato l’Italia è difettata geneticamente: l’intervista a rollingstone.it
Edoardo Bennato: “Italia difettata geneticamente. Vi dico qual è il vero problema del futuro”. Il cantautore partenopeo tocca temi caldissimi in una intervista rilasciata a rollingstone.it. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Come vivi questo nuovo momento di reclusione forzata in casa?
“Io sono sempre il solito pazzaglione, però in questo periodo sono responsabilizzato perché ho una figlia di 15 anni e la vedo costretta in casa a fare lezione senza andare a scuola. La tecnologia ci assiste, sembra di essere in un’aula, ma soffro a vederla imprigionata. Per fortuna anni fa ho pensato di iscriverla alla scuola americana a Bagnoli. È fondamentale in una società come la nostra. In Italia viviamo uno stato di soggezione totale nei confronti dei modelli artistici, culturali, etici e tecnologici del mondo anglo-americano. Infatti, non diciamo più fine settimana o di essere chiusi in casa, ma weekend e lockdown. Ormai fanno parte di questa congenita soggezione, che può essere anche molto pericolosa”.
A cosa ti riferisci?
“Quando Humphrey Bogart parlava con questa sigaretta fra le labbra dava un modello etico comportamentale ai ragazzini degli anni ’50 e loro, per avere ascendente sulle coetanee, fumavano. Era moderno, lo diceva il cinema! Nel bene e nel male siamo sempre condizionati, ancora di più se certi modelli arrivano da fonti “attendibili””. Il problema è che molti di quei ragazzini, sono oggi gli anziani che hanno accumulato gravi patologie polmonari e sono vittime del virus. Mentre stiamo parlando è tutto chiuso, ma le tabaccherie no.
Continuano a vendere queste cose con scritto sulla confezione “nuoce gravemente alla salute, tua e degli altri”. Se in questo momento, un marziano arrivasse sulla terra, ci direbbe: «Di cosa cianciate? Morite di gravi patologie anche legate al fumo e il vostro ministro della sanità non impedisce neppure di fumare? Cosa vi aspettate dal futuro? Siete una massa di squilibrati, incapaci e inetti nelle mani del potere più assoluto»”.
Edoardo Bennato: “Italia difettata geneticamente. Vero problema sono le disuguaglianze”
[…] A Clementino, invece, ti unisce anche la provenienza geografica.
“Sì e con lui c’è una unione di pensiero totale, a partire dall’infezione che ci riguarda più da vicino: il razzismo. È un atteggiamento che viene dall’ignoranza, dall’apparente diversificazione delle razze, solo che gli umani hanno le stesse potenzialità fisiche e morali.
Anzi, i nostri modelli culturali e musicali sono personaggi nerissimi come B. B. King, Bo Diddley, Ray Charles, Chuck Berry e quindi umani di prima categoria. Nello stesso modo Clementino si ispira ai rapper americani che sono quasi tutti di colore. Con lui la sintonia parte da questo, dalla favola dell’uomo nero, che se non fai il bravo ti porta via. Il razzismo è una vera infezione grave, più di quella polmonare”.
[…] Sei uomo del sud, di Napoli. Con quali occhi guardi la tua terra investita dall’emergenza Covid?
“Il disagio di questa pandemia evidenzia ed esaspera le tensioni tra nord e sud del paese, dell’Europa e del pianeta. Dicono di noi che siamo improvvisatori, mafiosi, scalmanati, navigatori, santi, guelfi e ghibellini, terroni e padani, ma fortunatamente italiani. Solo che l’Italia è geneticamente difettosa.
Non è mai stata omogenea e mentre parliamo la differenza economica, sociale, tecnologica fra nord e sud aumenta per minuto per minuto. È emblematico che il governatore della Campania inveisca ferocemente contro il governo invitandolo a dimettersi. Accusa il ministro di essere un cialtrone e incapace. Il ministro gli risponde che lui è solo un personaggio comico alla Totò che serve a Crozza per le imitazioni. Insomma, siamo alle comiche finali. Mentre c’è un virus che fa morire migliaia di persone vulnerabili, è altrettanto vero che è l’Italia stessa ad essere vulnerabile e in pericolo”.
Edoardo Bennato: “Italia difettata geneticamente”
Non hai fiducia nella classe politica che ci governa?
“L’Italia è ingovernabile! E chi si ostina a governarla da 150 anni si fa male. Ed è giusto che si faccia male, perché si assume l’incarico di governare una entità che da Bolzano a Reggio Calabria registra una differenza tale da impedire qualsiasi governabilità. È sotto i nostri occhi, però facciamo finta di non vedere e di non capire.
Mussolini si è fatto male, De Mita pure, così Craxi, Andreotti, Berlusconi, Renzi e ora è giusto che si facciano male questi di adesso, che ancora si ostinano a governare. La musica leggera è rassicurante e conciliante, “finché la barca va lasciala andare”. Ma io faccio rock e il rock è proprio questo: evidenziare i paradossi. Io sono un sovversivo, un provocatore, una pietra rotolante, per questo mi meriterei la copertina di Rolling Stone!”.
Insomma, sono le diseguaglianze il primo problema sul quale la politica dovrebbe concentrarsi?
“Per ogni problema etico, morale, religioso, razziale, funziona il parametro latitudinale. Nelle aree più civili del mondo, quando si delega a un ministro, a un assessore o a un sindaco non ci si limita a questo, ma lo si controlla. La comunità ha una maturità sociale più alta con milioni di fili invisibili ma solidi che la legano e i potenti si guardano bene dal non fare l’interesse della collettività. Più ci spostiamo a sud e meno questi fili sono resistenti.
A Milano meno, a Roma meno, a Trapani ancora meno, a Il Cairo pochissimo e infine a Lagos non esistono perché il ministro è un despota. Lì puoi andare in hotel e credere di essere in un Paese civile, ci sono tutti i confort, solo che fuori vivono nel medioevo. È la schizofrenia fra aree privilegiate e terzo mondo, che rappresenta il vero grande problema del prossimo futuro” […]
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