Claudia Pandolfi, l’istinto che fa danni e non solo, l’intervista rilasciata a ‘TV Sorrisi e canzoni’
Claudia Pandolfi: “L’istinto mi ha portato a fare grandi danni. Via da periferia neanche se mi chiamasse Tarantino”. L’attrice si racconta in una intervista rilasciata ai microfoni di ‘TV Sorrisi e canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
[…] All’idea di iniziare sul serio una nuova esistenza così, lontano dalla sua vita di tutti i giorni, cosa la farebbe soffrire di più?
«Sentirei il peso delle rinunce e delle privazioni a cui sottoporrei i miei figli. E mi mancherebbe Roma. Se mi chiedessero di restare un anno intero all’estero per girare un film, non lo farei. Neanche se mi chiamasse Quentin Tarantino. O forse, magari, per lui potrei pensarci. Ma no, dai… Preferirei la mia isola felice, casa mia, qui a Roma, in periferia».
Giuseppe Fiorello ci ha raccontato che sul set lei gli diceva che il mestiere di attore è solo un gioco. Lo pensa davvero?
«Sì. Sul set sono molto disciplinata, ma fondamentalmente mi diverto. Perché non “sono” un’attrice, faccio l’attrice. Questo lavoro mi è piovuto addosso a 16 anni. Provo un senso di gratitudine primordiale perché mi è capitato, ma in realtà io da ragazza volevo fare l’insegnante di ginnastica artistica. Peccato che ormai sia tardi per farlo diventare il mio piano B».
[…] Sbaglio o per lei è difficile dire: «Sono brava»?
«Ma perché non sono brava comunque. Sono brava se mi dirigono bene, altrimenti sono scarsa. Quelli bravi sempre e comunque sono altri tipi di attori. Io preferisco accettare i miei limiti, io sono un foglio bianco in mano al regista. Poi posso provare a diventare la ragazza della porta accanto che sbatte gli occhioni, la donna matura, la mamma agli albori, la donna volitiva, quella buffa…».
Claudia Pandolfi: “L’istinto mi ha portato a fare grandi danni”
[…] Pur essendo bellissima, non ha nel curriculum ruoli da “femme fatale”. Una sua scelta?
«Macché! Non si fidi mai degli attori che dicono di scegliere: i ruoli da fatalona non mi sono mai capitati. Anche se, a dire il vero, nella nuova serie tv di Mediaset “Tutta colpa di Freud”, con Claudio Bisio, interpreto una dottoressa che per certi versi è un po’ seduttrice».
Lavoro a parte, nella quotidianità sceglie d’istinto, di pancia, o razionalizza e rimugina prima di agire?
«Decido d’istinto. Cosa che mi ha portato a fare grandi danni, ma mi ha anche salvato da errori madornali. La pancia ha una certa coerenza con il cervello».
[…] siamo costretti a stare molto in casa. Che cosa detesta delle quattro mura domestiche?
«Stirare. Ma davvero c’è gente che stira gli asciugamani e le mutande? Io non stiro nulla, anche perché, si sa, il segreto è stendere i panni bene».
E che cosa ama?
«Il silenzio. Quando il mio compagno (il produttore Marco De Angelis, ndr) non c’è e si porta dietro con sé i nostri figli. La solitudine mi commuove. E nel silenzio mi metto a suonare. Suono il piano, la batteria o la chitarra. Tutti male».
Lei ha avuto due figli a 10 anni di distanza. Gabriele (con il musicista Roberto Angelini) è nato nel 2006 e Tito nel 2016. Com’è adesso la vita tutti insieme?
«Spassosa. Abbiamo tutte le fasce d’età: da zero a 10 anni Tito, da 10 a 20 Gabriele, da 30 a 40 Marco. Sì, lui è più giovane di quanto sembri: la vecchia di casa, insomma, sono io».
Aggiungi Commento