Franco Locatelli sul lockdown, il presidente del Consiglio superiore di sanità ne parla a ‘Il Corriere della Sera’
Franco Locatelli: “Lockdown da escludere, ma un aspetto sarà determinante”. Il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e componente del Comitato tecnico-scientifico (Cts) per l’emergenza coronavirus, esclude l’ipotesi di chiusura totale in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni stralci.
“Non ritengo vi siano elementi che possano indirizzarci a prevedere un prossimo, nuovo lockdown, né tantomeno un lockdown da realizzarsi in un tempo così definito, ma ancora relativamente lontano, quale le festività natalizie. Sarà determinante quello che ognuno di noi nei comportamenti individuali sarà in grado di fornire come contributo per evitare che l’incremento di nuovi casi giornalieri assuma un andamento esponenziale sfuggendo al controllo”.
Le contromisure. “Siamo certamente in tempo, ma dipende da come i singoli cittadini e, insieme, come Paese, siamo disposti a fare, perché questo possa avvenire. E’ quindi fondamentale che tutti, nessuno escluso, facciano quanto è nelle proprie possibilità per limitare la diffusione del virus. Non ci possiamo proprio più permettere deviazioni dalle buone regole”.
Sulla ripresa della curva epidemica. “Coinvolge tutte le regioni, con maggior concentrazione in alcune. Guardiamo ad esempio Lombardia, Campania e Piemonte. Sono numerosi i focolai sparsi nel Paese. E’ prioritario identificarli e interrompere le catene di trasmissione per limitarne appunto la propagazione. E’ chiaro che, quanto più elevato è il numero di focolai e la dimensione numerica dei nuovi casi, tanto più impegnativo o addirittura impossibile diventa il compito dei dipartimenti di prevenzione”.
Locatelli sul lockdown: “Non vi sono elementi per indurci a chiudere”
Ma i trasporti hanno favorito la crescita dell’epidemia? “I mezzi di trasporto, soprattutto in alcune ore del giorno, certamente rappresentano un potenziale luogo dove possono formarsi assembramenti, da evitarsi nel modo più assoluto. Non sono disponibili dati che possano far ricondurre la modifica del trend della curva dei contagi al loro utilizzo né, tantomeno, sono stati segnalati focolai. I mezzi di trasporto offrono un servizio prezioso per il nostro Paese che è pertanto da preservare. Sono serviti a far ripartire la scuola che è fondamentale rimanga aperta: la trasmissione intra-scolastica rimane una dinamica di trasmissione molto limitata. Un ruolo chiave nelle grandi metropoli è quello dei city mobility manager, che possono trovare soluzioni per incrementare corse e mezzi”.
Sull’emergenza posti letto. “I dati che si riferiscono a una tendenza all’esaurimento dei posti letto nelle rianimazioni pertengono alla dotazione aggiuntiva specifica per i pazienti affetti da Covid-19. Esiste però tutta la quota, assai elevata, di posti letto convenzionali nelle rianimazioni degli ospedali che, quando la curva dei contagi era limitata, avevano ripreso a svolgere le funzioni di supporto normalmente dedicate ad altre patologie. Anche se si assistesse a un ulteriore incremento del numero di pazienti – rassicura il presidente del Css – sono disponibili posti di terapia sub-intensiva prontamente convertibili in intensiva. Sempre che dovesse essere necessario”.
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