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Spettacolo Televisione

Carlo Conti: “Tv generalista ferma da anni per 2 motivi. Trasgressione? Mi piace rimanere sempre bello lucido”

Carlo Conti sulla Tv generalista l’intervista a ‘Il Corriere della Sera’

Carlo Conti: “Tv generalista ferma da anni per 2 motivi. Trasgressione? Mi piace rimanere sempre bello lucido”. Il conduttore parla della situazione in cui versa il mondo della televisione in una intervista rilasciata ai microfoni de ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

E lei, ha mai avuto paura sul palco?
«No, perché mi diverto. Salire sul palco è solo la punta dell’iceberg, dietro c’è sempre tanta preparazione, una scaletta costruita, studiata e precisa. La telecamera è l’ultimo passettino di altri 100 che hai fatto prima; è la parte divertente del mestiere e me la voglio godere».

Come gestisce l’imprevisto?
«Quelli capitano sempre. Ricordo a Miss Italia quando una giurata — di cui non farò mai il nome — si era chiusa in camerino e non voleva più da lì uscire. Allora decisi di saltare quel nome e ci inventammo una gag al volo per farla entrare dopo. Gli elementi di sorpresa mi piacciono sempre: esci dagli schemi e devi essere pronto a risolverli nel modo migliore».

I conduttori in tv sono sempre i soli noti: siete bravi voi o scarsi quelli che vi dovrebbero sostituire?
«È un mestiere in cui il successo arriva tardi, a 30 anni sei agli inizi. La carriera si costruisce con autorevolezza, carisma, personalità, mestiere: è un bagaglio che si accumula, è come avere una patente che arriva dopo molte ore di volo. Nella generalista poi il conduttore troppo giovane non è adatto a certi tipi di programma».

I giovani su cui puntare?
«Federico Russo, Cattelan, Alvin… Per le donne è diverso, ci sono più spazi, a partire dai contenitori mattutini e pomeridiani. Il problema è anche che ormai, a differenza di un tempo, in prima serata in estate non si sperimenta più».

Adesso si consuma tutto più velocemente…
«È come nella musica: è più facile farsi vedere, creare fenomeni, ma devi avere ancora più idee, forza e originalità per durare nel tempo».

Perché la tv generalista è ferma a format che durano da anni?
«Per due motivi. Da una parte è sempre più difficile trovare format nuovi. Negli ultimi 2 anni io ho avuto la fortuna di indovinarne due: Ora o mai piùper Amadeus e il mio Top Dieci, ma è una rarità. Dall’altra il pubblico ama l’abitudine, e i programmi si rinnovano cambiando i protagonisti. Ogni anno è diverso, hai una storia nuova, un mondo nuovo: vale per Amici o Ballando, per L’Isola dei famosi o il Gf come per il mio Tale e Quale».

Amadeus rifarà Sanremo. Lei lo sa: come è la seconda volta?
«Forse è più facile, perché hai capito bene il meccanismo, non hai un certo tipo di sorprese, lo affronti con più leggerezza. La sfida è trovare una nuova chiave».

La tv l’ha mai fatta sentire onnipotente?
«Mai. Tutti i fine settimana torno a Firenze e frequento i miei amici, persone normali che mi aiutano a tenere i piedi per terra e rendermi conto della fortuna che ho. Io sono sempre stato un tipo tranquillo, per carattere ed educazione: quando facevo il disc-jockey ero quello che beveva l’acqua, non si permettevano neanche di offrirmi una sigaretta».

Mai nessuna trasgressione?
«Mi piace rimanere sempre bello lucido per godermi ogni tipo di esperienza. Le ragazze erano l’unica trasgressione che mi distraeva ogni tanto… anzi spesso!».

Che ne pensa del taglio degli stipendi in Rai: giusto o sbagliato?
«Non è questione di giusto o sbagliato. Per me non c’è nessun problema, è già successo negli ultimi due rinnovi. L’importante che non si tratti solo di un’operazione di immagine per una sorta di caccia a streghe che non esistono».

Quanto è stato vicino all’idea di passare a Mediaset?
«Anche loro sanno che questo matrimonio con la Rai va bene e non c’è motivo di cambiare. Da quando sono a viale Mazzini si sono alternati tanti direttori e da parte mia l’unica forza è sempre stata il mio lavoro: sono un battitore libero, non sono legato a nessuno, a nessuna corrente, a nessun agente. Finché mi trovo bene non c’è motivo di cambiare moglie. L’unico scontento al massimo è il mio direttore di banca…».

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