Nicola Savino sui genitori, e non solo: l’intervista a ‘Il Corriere della Sera’
Nicola Savino: “Ho perso entrambi genitori in poco tempo, devastante. Linus? Ha una qualità unica per i dj”. Il conduttore si racconta in una intervista rilasciata ai microfoni de ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi
[…] I suoi genitori speravano in una professione più convenzionale. Sua madre Pina, arresa all’evidenza, cosa disse?
«“Va bene. Ma ricordati che di Renzo Arbore ce n’è solo uno”. Per me fu uno stimolo».
E di Linus cosa diceva?
«C’è una frase drammatica, come solo lei poteva dire sul letto di morte: “Ricordati che Linus ti vuole bene”».
E suo padre Francesco, ingegnere dell’Eni?
«Una volta mi sgridò perché avevo detto a Sepùlveda che era stato detenuto da quel “bastardo” di Pinochet. Lui, uomo di sinistra, disse che in diretta dovevo restare equilibrato. Sono mancati uno dopo l’altra, mamma nel 2013, papà nel 2014: una doppietta devastante».
Ha mai pensato di lasciare la radio?
«Ogni tanto. Però so di essere in una posizione di grande comfort. Ho ricevuto proposte da tutte le altre radio, ma ho capito che volevano solo togliere un piede al tavolo. Nel caso mio e di Linus, uno più uno fa cinque, non due. Anche Mick Jagger ha fatto cose da solista, ma non belle come con i Rolling Stones».
È lei Jagger?
«Io sono Keith Richards!».
[…] Lei e Linus in cosa siete uguali e in cosa diversi?
«Tifiamo squadre diverse! Siamo entrambi meridionali di Milano, figli della periferia, abbiamo obiettivi chiari e i piedi per terra. Siamo sportivi, ma lui è metodico, ha quaderni dove annota tutto. Io viaggerei sempre, lui no».
Tra due anni farete le nozze d’argento. Fuori dalla radio, però, non vi frequentate.
«Un po’ è per proteggere l’intesa professionale. Una volta intervistammo i Depeche Mode. Uno viveva a Londra, uno a New York e uno a Los Angeles. Ecco, il segreto della longevità dei gruppi è dormire in letti separati».
Nicola Savino: “Genitori persi in un anno, doppietta devastante”
[…] Ogni tanto litigate?
«Ma sì, sempre per stupidate e con l’aggravante dei futili motivi. Ormai siamo due vecchi, non abbiamo più zone d’ombra. A volte è un padre o un fratello maggiore. È un mio collega ma anche un amico su cui so di poter contare».
Che regali vi fate?
«Lui ci pensa bene. Quest’anno mi ha regalato dei vinili importanti, uno era Una donna per amico, l’altro era dei Joy Division. Io gli regalo i pupazzetti dei cantanti che tiene in radio. Ma uno bello è stato un tabook sull’incontro tra George Foreman e Muhammad Ali a Kinshasa nel 1974, per i suoi 60 anni».
Cosa le dice Linus dei suoi successi in tv?
«Ne parliamo davvero poco, c’è molto pudore. Lui segue poco la tv generalista».
Non è che un po’ rosica?
«Non credo proprio. E poi se anche vincessi l’Oscar lui direbbe che al posto mio ne avrebbe già vinti due!».
Su Instagram Linus la batte 706 mila follower contro 655 mila.
«Ma lui posta tanto, io faccio più storie».
Perché lui è più «vecchio»?
«Quello sempre! Era più vecchio, è più vecchio e sarà più vecchio!».
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