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Clara Alonso: “Perseguitata da una stalker, oggi ho un timire. Social? progettati per uno scopo”

Clara Alonso perseguitata da una stalker, è la stessa attrice a raccontare la sua esperienza in una intervista rilasciata a ‘Vanity Fair’

Clara Alonso: “Perseguitata da una stalker, oggi ho un timire. Social? progettati per uno scopo”. L’attrice racconta la sua esperienza in una intervista rilasciata ai microfoni della rivista ‘Vanity Fair’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Su Instagram, ha 1,7 milioni di follower. Le è mai capitato di essere «perseguitata» da fan o sconosciuti?
«Mi è successo di essere seguita da una ragazza. Nessuno sapeva mai dove io fossi, lei sì. Riusciva sempre ad apparire, e nessuno è mai riuscito a capire come fosse possibile. La mia paura era che potesse aver trovato il modo di geolocalizzare il mio cellulare. Mi sono sentita indifesa».

Quali sono i pericoli dell’eterna connessione che i social hanno reso possibile?
«Oggi, chiunque ti può chiamare, scrivere, ti può contattare nonostante l’ora, il posto o il giorno. Abbiamo perso la libertà di decidere se rispondere o meno, e sembra che debba essere tutto così immediato. È difficile, ormai, allontanarsi e dire basta».

E come fare a fare buon uso dei social?
«Utilizzare intelligentemente i social dovrebbe essere facile, ma non lo è affatto. Credo siano progettati per non farci più uscire, una volta entrati. Il mio consiglio è di utilizzarli per poco tempo ogni giorno, senza farsi prendere dalla frenesia di dover guardare tutto, ma cercando di capire come quella che appare sia una parte della realtà, spesso imbellettata al punto da non essere più reale».

Quanto condivide di sé?
«Quando ho cominciato a usare i social, ero più riservata. Non mi piaceva mostrare la mia casa, i miei amici, i miei familiari. Non volevo parlare di quel che non fosse lavoro. Con il tempo, poi, le cose sono cambiate. Le nuove regole indotte dal Coronavirus mi hanno portata a condividere un po’ di più: i film che amo, i miei stati d’animo, la vita. E questa cosa, se da un lato mi piace, dall’altra mi spaventa molto».

Esiste davvero, online, un discrimine tra la realtà così com’è e la realtà come appare su Instagram?
«La domanda dovrebbe essere: “Qual è la realtà?”, quella che viene rappresentata sui social o quella del mondo esterno? La realtà sui social è indubbiamente più vista e considerata rispetto a quella che appartiene alla vita reale. Credo sia tutto molto confuso. Sembra che sui social sia tutto così perfetto, ma siamo noi a mostrare solo quel che riteniamo bello e positivo, tenendo per noi il resto».

I social dovrebbero aver reso più facile la comunicazione, unendoci. Nel corto, però, si evince il contrario: i social allontanano. Qual è il suo rapporto con le relazioni online?
«Ho letto un libro il cui titolo, tradotto in italiano, sarebbe “Manuale per sopravvivere al presente”. Parla di come le nuove forme di comunicazione abbiano cambiato le relazioni e il modo di viverle. Credo che in questo momento di ipercomunicazione si stia perdendo la connessione vera, quella interpersonale e sana. Sembra che abbiamo amici, conoscenti, invece viviamo un momento storico in cui le persone accusano come mai prima la solitudine. I social mi permettono di parlare con amiche che sono fisicamente lontane da me, ma al tempo stesso è come se ci stessero allontanando dagli incontri veri, quelli con le persone che ci sono vicine, e questa è una cosa molto triste».

La quarantena e l’impossibilità fisica di vedersi come hanno cambiato le dinamiche di relazione?
«Io sono a Buenos Aires, Argentina. Qui, siamo chiusi in casa da più di 120 giorni. È cambiato tutto e mi fa paura pensare a cosa possa succedere dopo. Le dinamiche delle relazioni si sono trasformate. Non ci si può incontrare di persona, tutto deve avvenire online. Si è persa la magia del vedersi dal vivo, si sono persi gli abbracci, i baci, la vicinanza fisica. Con le mascherine, si sono persi i sorrisi. È tutto molto strano».

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