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Raffaello ucciso da polmonite e da errore medico in Lombardia: la scoperta 500 anni dopo

Raffaello ucciso da polmonite e da errore medico in Lombardia: la scoperta

Raffaello ucciso da polmonite e da errore medico in Lombardia: la scoperta 500 anni dopo. Cinque secoli dopo la morte si scopre che il noto pittore Raffaello Sanzio è morto a seguito di una polmonite aggravata da un errore medico. La scoperta è quantomeno strana se consideriamo che è avvenuta in Lombardia, falcidiato dalla pandemia di coronavirus che si manifesta proprio attraverso polmonite.

A fare la ricostruzione della misteriosa morte sono gli esperti dell’Università di Milano-Bicocca. L’analisi si basa su testimonianze dirette e indirette dell’epoca, e porta a escludere malaria, tifo e sifilide come cause del decesso. Quindi si arriva a puntare il dito contro la pratica del salasso che avrebbe ulteriormente indebolito il Divin pittore già provato dalla febbre. I risultati sono pubblicati su Internal and Emergency Medicine, la rivista della Società italiana di medicina interna (Simi).

Per cercare una soluzione al giallo della morte di Raffaello, i ricercatori hanno confrontato le informazioni contenute ne ‘Le vite’ del Vasari con testimonianze di personaggi storici coevi del pittore e presenti a Roma in quel periodo, come quella di Alfonso Paolucci, ambasciatore del duca di Ferrara Alfonso I d’Este o alcuni documenti riscoperti nell’Ottocento dallo storico dell’arte Giuseppe Campori.

Raffaello ucciso da polmonite aggravata da errore medico: lo studio

Ne parla Michele Augusto Riva, ricercatore di Storia della medicina dell’Università di Milano-Bicocca, ai microfoni di Ansa: “Il decorso della malattia unito ad altri sintomi indurrebbe a pensare a una forma di polmonite. Non possiamo affermarlo con sicurezza né possiamo ipotizzare se sia stata di origine batterica o virale come l’attuale Covid-19, ma tra le varie cause è quella che più corrisponde a quanto ci viene raccontato: un decorso acuto ma non immediato, la mancanza di perdita di coscienza, assenza di sintomi gastroenterici e febbre continua”.

A peggiorare il quadro clinico ci sarebbe stato anche un errore medico: la pratica del salasso, assolutamente sconsigliata in caso di febbre polmonare. “Vasari ci dice che il pittore nascose ai medici di essere uscito spesso nelle notti precedenti per scorribande amorose. Non conoscendo la condotta del paziente e non potendo inquadrare meglio l’origine della febbre i medici avrebbero sbagliato a insistere con il salasso”, ipotizza Riva.

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