Tacconi sull’ Heysel e non solo, l’ex portiere della Juventus è intervenuto a Le Lunatiche su Rai Radio2
Tacconi: “Heysel? Noi costretti a giocare e ad esultare. Italia 90? Io qualche rigore lo avrei parato. Su Sibilia…”. L’ex portiere della Juventus è intervenuto nel corso della trasmissione Le Lunatiche in onda ogni sabato e domenica dall’1 alle 5, condotta da Federica Elmi e Barbara Venditti.
Sull’Heysel. “Dentro lo spogliatoio c’era un po’ di tutto: chi perdeva sangue, chi era ferito, noi abbiamo prestato i primi soccorsi, prestando anche le scarpe a chi le aveva perse, le tute. Era un’atmosfera surreale. Boniperti aveva detto che non dovevamo giocare, ma poi un generale delle Forze dell’ordine ci impose di giocarla e credo sia stato giusto perché altrimenti sarebbe successo molto di più.
Entrammo in campo molto arrabbiati, perché comunque ci avevano tolto il sogno di quella finale, noi eravamo sicuri di vincere ma ci hanno tolto la gioia di esultare. Capisco le critiche, ma anche qui furono le Forze dell’ordine a chiederci di uscire con la coppa per tenere buoni i tifosi dentro lo stadio. Non dovevano uscire perché gli hooligans non erano stati ancora evacuati”.
Sulla staffetta con Luciano Bodini nell’84-85. “Mi fece capire tante cose, che alla Juve non bisognava adagiarsi sugli allori, dopo aver vinto la stagione precedente uno scudetto e una Coppe delle Coppe mi ero galvanizzato e avevo mollato”.
Su Dino Zoff. “Mi diceva sempre “io non ti devo dare consigli, ti devo allenare”, perché sapeva benissimo che un portiere è diverso dall’altro, per carattere e personalità”.
Tacconi: “Heysel? Noi costretti a giocare e ad esultare. Sibilia ti apprendeva al muro”
Sul presidente dell’Avellino Antonio Sibilia. “Incuteva timore, paura, con lui dovevi rigare dritto, se la partita andava male, tra il primo e il secondo tempo andavamo tutti in bagno sapendo che scendeva lui negli spogliatoi e insultava chi giocava male, attaccandolo al muro.
Quando io e Beniamino Vignola fummo ceduti alla Juventus, andammo da lui, che ci doveva ancora un premio da 5 milioni di lire a testa. Vignola era davanti a me e quando li chiese, Sibilia rispose con una bella cinquina in faccia. Quando toccò a me gli dissi solo: ‘Commendatore ero venuto per salutarla’”.
Su Boniperti. “Con Boniperti amore e odio, lui non riuscì mai a gestirmi come voleva lui, secondo lo stile Juve, io ai giornalisti dicevo quello che pensavo, tante..str..e prendevo tantissime multe”.
Su Gianni Agnelli. “Una volta, dopo la finale di Coppa Intercontinentale mi fece 10 milioni di multa per aver detto: ”Con l’arrivo di Berlusconi, avrebbero fatto tutti le prove per scappar via a fine campionato con gli elicotteri”, Agnelli disse che metà multa l’avrebbe pagata lui perché avrebbe detto le stesse cose”.
Su Italia ’90. “Prima dei rigori di Italia-Argentina, per un minuto ho creduto che la follia di Azeglio Vicini fosse tale da mettermi in campo, io qualche rigore l’avrei parato. Però è stato un gran mondiale, eravamo una grande squadra con un grande spogliatoio, la prova è che tutti e 22 ci sentiamo ancora oggi, abbiamo fatto la chat “Notti magiche”, chattiamo continuamente, ci mandiamo foto, fotine e stupidaggini varie, Berti, Serena, sono i più attivi, Ferrara invece è lo specialista nel mandare foto”.
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