Ilaria Capua sull’ accusa falsa ricevuta: l’intervista a ‘Il Corriere della Sera’
Ilaria Capua: “Accusa falsa mi aveva distrutto la vita. Oggi tutti mi applaudono? Fatemi dire due cose…”. La virologia si racconta in una intervista rilasciata ai microfoni de ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Oggi tutti di fronte al Covid-19 applaudono e invocano, giustamente, la condivisione dei dati. Una rivincita per lei?
«Certo i dati vanno condivisi e la trasparenza è fondamentale, ci mancherebbe. Ma io non parlo di rivincite. Anzi, sono spaventata dal fatto che tutta questa grande visibilità non mi si rivolga contro. Magari diranno che il coronavirus l’ho creato io. Per questo sto in guardia. Sono una guerriera, ma non mi illudo e aspetto la prossima sberla».
Ilaria Capua: “Accusa falsa mi aveva distrutto la vita. La pandemia che provoca uno stress test per l’economia”
Anche perché l’ultima sberla non era stata leggera.
«Mi ero preparata per una vita, avevo studiato e lavorato per tanti anni, per far bene questo lavoro utile in emergenza di pandemia. Ho cercato di espandere questa visione a Padova, dove ho lavorato per oltre vent’anni. Volevo portare un approccio interdisciplinare allo studio del rapporto fra virus e ospite, alla Torre della Ricerca della Città della Speranza. Purtroppo non andò in porto. Ero pronta a lasciare il Paese.
D’improvviso, proprio in quel periodo, mi telefona Mario Monti allora premier e mi chiede di entrare in Parlamento; io per spirito di servizio mi lancio ma restando sui miei temi, ricerca, Ebola, influenza, antibiotico, resistenza: sugli argomenti che conosco. Poi è arrivato l’ Espresso , che con un’accusa pesante e falsa mi ha strappato la reputazione di dosso, mi ha trasformato in un essere criminale. Ho dovuto gestire, difendermi, ricostruire e ricostruirmi».
Anche facendosi aiutare da psicologi e coach.
«Quando sei in quelle condizioni prendi sostegno dove lo trovi. Ti fai aiutare dalla gente. La mia coach, Luisa Bagnoli, l’ho incontrata a un evento della Deutsche Bank. Strana e imprevedibile la vita, proprio quando finalmente è arrivata la completa riabilitazione, io avevo già dovuto scegliere un nuovo Paese, dove ho inventato una nuova professione che non facevo in Italia, ho sviluppato un centro che ruota intorno alla Salute circolare. E ora, dopo 4 anni che sono negli Stati Uniti, mi ritrovo a fare quello che avrei dovuto fare se fossi rimasta in Italia. In ogni caso l’ho fatto perché ho capito che ce ne era bisogno. So bene che non c’è gloria che tenga. Siamo tutti fragili».
Ilaria Capua: “Madre Natura si sta risvegliando, è come se si stesse stiracchiando”
Come il nostro Pianeta? Abbiamo oltrepassato il limite e la Natura ci manda segnali? È un po’ come un intervallo, una messa in mora dell’Antropocene, l’età geologica di dominio dell’uomo sulla Natura?
«Certo, e Madre natura ci salverà, ci dice che non va più bene così e ci sta dando consigli per intervenire, per progettare il mondo nuovo. Dai che ci riesci, ci dice, c’è la tecnologia, è come se dicesse: “Vienimi dietro. Seguimi. Guardami, com’è cambiata l’aria, guarda le acque più pulite…”.
Vedo quei grafici che mostrano l’area di Wuhan e li trovo bellissimi: Madre Natura si sta risvegliando, è come se si stesse stiracchiando. Con Ilaria Borletti, vicepresidente del Fai, stiamo lanciando un progetto per studiare la resilienza della natura, andiamo a misurare come la natura è più viva ora dentro le ville e i giardini storici, mettiamo delle telecamerine sulle spalle delle api, per capire i loro movimenti di pollinazione, ma anche la qualità del suolo, dell’acqua, anche per coinvolgere la persone che si interessino alla scienza e alla Natura che è loro Grande casa. Homo Sapiens non si è preso la responsabilità, ha trattato il suo ambiente come un interesse secondario e ha creato un sistema perfetto per la diffusione di questo patogeno in tutto il mondo. Ora bisogna rovesciare la prospettiva, non più sfruttare il pianeta ma esserne i guardiani. E chi lo deve fare se non l’Homo sapiens, che ha un cervello. Ci deve pensare il lombrico?».
Ilaria Capua: “Accusa falsa mi aveva distrutto la vita”
È una crisi di cui è responsabile l’uomo.
«È una crisi biologica. La pandemia provoca uno stress test per l’economia, come avevo immaginato da subito con hashtag #PandemicsCost, ma nessuno mi ha dato retta. Homo Sapiens ha provocato tutto ciò con la sua noncuranza, arroganza, cupidigia, avidità, ingordigia. I credenti si fanno perdonare dal loro Dio. Se fanno del male, fanno peccato, poi chiedono perdono».
E noi come facciamo a farci perdonare da Madre Natura?
«La pandemia è la prova che non possiamo strafare e permetterci di “non essere perdonabili” da Madre natura, perché ci estingueremmo. Bisogna progettare con lei una coesistenza virtuosa, civile. Costruire una mappa mentale guidata da quello che Covid-19 ci ha forzato a fare. Un futuro meno di corsa, con meno macchine e meno aerei. Io per esempio non farò più 15 voli intercontinentali ogni due anni».
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