Da settimane in Venezuela vi sono proteste e repressioni della popolazione da parte del presidente Maduro.
Nuova giornata di repressione in Venezuela. A Caracas, come in altre città del Paese, si sono registrati violenti scontri tra la Guardia Nazionale e i manifestanti nel corso delle proteste indette ora da organizzazioni studentesche. Le manifestazioni sono contro «l’Assemblea Costituente del Popolo», l’ultima iniziativa del presidente Nicolas Maduro, additata come un «golpe».
E il bilancio delle vittime sale a 33 con la morte di almeno due giovani: un 17enne nella notte scorsa a Caracas dove la città ha vissuto ore di guerriglia con mezzi blindati della polizia contro i manifestanti. Oggi un giovane rappresentante degli studenti ha perso la vita ad Anzoategui, nell’est del paese, mentre si contano ormai a decine i feriti. La protesta ha contagiato oggi i principali atenei del paese, con scontri nelle sedi dell’Università Centrale e l’Università Cattolica Andrés Bello di Caracas, ma anche di altri centri, come l’Università Bicentenaria di Aragua e l’Instituto Tecnologico di Anzoategui, con la polizia che ha fatto irruzione nei campus lanciando lacrimogeni e intervenendo con i manganelli.
“Abbiamo presentato un decreto dell’Assemblea Nazionale venezuelana che afferma che la decisione di Maduro di lasciare l’Organizzazione degli Stati americani dovrebbe essere annullata. Il Venezuela non può lasciare il sistema interamericano rappresentato dall’OAS”, ha dichiarato il Presidente dell’Assemblea Julio Borges.
Intanto mentre sale a 30 il numero delle proteste di queste ultime settimane, ad alimentare il clima di tensione c‘è la gravissima crisi economica nel quale il Paese è precipitato. Oltre la della metà dei venezuelani si trova in condizioni estreme, soprattutto bambini e anziani.
Dura anche la presa di posizione dall’Italia con il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, che ha condannato le violenze sottolineando ‘preoccupazionè per come vengono represse le manifestazioni del «dissenso che sono un diritto inalienabile». Il capo della Farnesina ha poi annunciato un rafforzamento nel paese per l’assistenza dei circa 150 mila italiani presenti nel paese. La mossa di Maduro ha portato anche a una nuova presa di distanza della Procuratrice Generale venezuelana, Luisa Ortega Diaz, secondo la quale una delle più importanti eredità che Chavez ha lasciato al paese è la Costituzione attuale, «che è imbattibile e non migliorabile, appunto perché è la Costituzione di Chavez».
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