Ospedali napoletani al collasso, la Regione Campania smentisce
Ospedali napoletani al collasso, la Regione Campania smentisce fake news: il comunicato. Ieri era apparsa una notizia secondo cui le strutture partenopee sarebbero al collasso a causa anche dell’emergenza coronavirus. A seguito della notizia sono scattate le verifiche e in tarda serata è arrivata la smentita da parte della Regione che chiede la rettifica di tale informazione ritenuta, di fatto, una fake news. Di seguito il comunicato apparso sui profili social della Regione Campania.
“A.O.R.N. A. Cardarelli
Smentita e richiesta di rettifica
In merito all’articolo intitolato “Ora in Campania i Pronto soccorso scoppiano: rifiutati i ricoveri, mancano ossigeno e barelle”, la direzione strategica dell’Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale Antonio Cardarelli rende noto che diversi fatti e circostanze riportate non sono corrispondenti al vero e chiede pertanto una immediata rettifica di quanto pubblicato. Particolarmente grave, e priva di ogni fondamento, è l’affermazione per la quale “al Pronto Soccorso del Cardarelli in “overbooking” la notte dell’11 maggio manca di tutto: barelle, ossigeno, posti letto”.
A seguito di una verifica da parte degli uffici competenti, la direzione strategica è in condizione di affermare che non c’è stata alcuna carenza di letti tecnici né tantomeno di ossigeno. Il pronto soccorso, nonostante l’importante aumento dei ricoveri, è stato infatti operativo pur nel rispetto delle normative nazionali anti-contagio che evidentemente impongono un distanziamento maggiore tra i pazienti.
Ospedali napoletani al collasso, la smentita
In nessun caso è stato rifiutato il ricovero a pazienti triagiati e bisognevoli di cure; si ribadisce anzi che tutti i pazienti triagiati in pronto soccorso per i quali si è reso necessario un ricovero hanno trovato al Cardarelli, come sempre, un’adeguata risposta assistenziale. Non corrisponde al vero, inoltre, che il pronto soccorso del Cardarelli sia stato chiuso. L’unica sanificazione resasi necessaria ha riguardato l’area “codice rosso”, interdetta dalle 00.15 alle 2.15 nella notte tra il 10 e l’11 maggio 2020.
La sanificazione dell’area si è resa indispensabile in applicazione delle linee guida ministeriali a tutela della salute dei pazienti a seguito della positività ad un test rapido da parte di una paziente in arrivo dalla rete IMA. È bene ribadire che tale sanificazione non ha mai interrotto l’attività del pronto soccorso e in nessun momento è stato necessario interrompere l’accettazione di nuovi pazienti. Tale smentita e conseguenti rettifiche si rendono imprescindibili al fine di evitare la diffusione di messaggi fuorvianti che inevitabilmente finiscono col generare un clima di diffidenza nell’utenza e un relativo allarme sociale che potrebbe portare a comportamenti a rischio per la salute dei pazienti e degli operatori”.
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