Carlotta Antonelli si racconta a Vanity Fair
Carlotta Antonelli si racconta: “Io ribelle scappata di casa, il lavoro mi ha salvato. Suburra 3? Vi spiego…”. L’attrice che nella serie Suburra interpreta Angelica, parla della sua vita privata e professionale in una intervista rilasciata ai microfoni della rivista Vanity Fair. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Non si può certo dire che Nina sia una tipetta mansueta: lei è mai stata scapestrata?
«Un po’ sì. Interpretandola ho ritrovato parte della mia adolescenza e ho cercato di metterla in questo personaggio».
Nina ha il vizio di rubare: lei lo ha mai fatto?
«Mi è capitato di fare qualche cavolata di questo tipo, ma non era certo una fissa come lo è per Nina. Era solo un modo per attirare l’attenzione: facevo le mie cazzate ed è per questo che mi sono molto ritrovata in lei. Tra i 16 e i 19 anni ho combinato una serie di casini incredibili».
In passato ha detto di aver avuto problemi con la scuola in quel periodo.
«Sono andata via di casa con lo zaino in spalla a 18 anni. Prima di trovare un posto dove stare, dormivo un po’ ovunque: non è stato molto normale per una ragazza di quell’età andarsene per così tanto tempo, staccarsi dalla scuola per vivere in questo modo un po’ nomade».
Perché è andata via di casa?
«Mi ero ribellata ai miei per via della scuola: mi hanno costretto a fare il liceo classico che non volevo fare e, dopo 3 anni in cui venivo bocciata o rimandata, ho cercato di parlare con loro, ma niente. I miei genitori sono separati: mio padre era più tranquillo, ma mia madre viveva tutto con grande apprensione e così, quando ho cambiato scuola per farne altre e non andavano neanche quelle, ho detto basta. È stato un modo per scappare, evadere da quella che mi sembrava una gabbia».
Ha mai pensato di prendere il diploma?
«Sì, l’ho sempre pensato. Ho recuperato tre anni in uno ma poi, per via del lavoro, non sono più andata avanti. Mi piacerebbe prendere il diploma perché mi consentirebbe di entrare in scuole di recitazione in cui, altrimenti, non potrei essere ammessa. Non so se farò l’università, ma di certo il diploma mi aprirebbe delle possibilità».
La recitazione per lei è arrivata per caso: da ragazza cosa voleva diventare?
«Non avevo nessun piano: ero senza un’idea, senza una direzione. Ero una ragazza che voleva lasciare la scuola, ma che non aveva una passione. L’unica era il canto, ma non l’ho mai detto a nessuno. Non sapevo cosa mi sarebbe successo il giorno dopo, figuriamoci se pensavo a cosa avrei fatto da grande. Il lavoro, in questo senso, mi ha salvata da questo continuo vagare».
Guardando indietro è soddisfatta di sé stessa?
«Nonostante non possa essere d’accordo su alcune cose che ho fatto e che avrei voluto fare meglio, riconosco di aver avuto una fortuna enorme. Vengo da una famiglia di artisti – i miei sono fotografi e i miei fratelli cantano e suonano -, ma ho sempre sentito di essere partita da zero, senza nessuno a darmi il classico calcio in culo che ti porta lontano. Se ripenso a tutto quello che ho fatto, mi chiedo: com’è possibile che sia successo? È incredibile».
E di personaggi, come quello di Angelica in Suburra – La serie, ne ha interpretati tanti. A proposito di questo, Alessandro Borghi ha precisato che non si sa ancora quando sarà disponibile la terza stagione.
«Non sappiamo niente perché dobbiamo ancora finire di girare: col Covid ci siamo dovuti fermare».
Come vive il blocco forzato dei set?
«Con grande preoccupazione. Ho tante cose in ballo, ma per adesso è tutto fermo e non so che fare. Ho anche pensato di reinventarmi in qualche modo e di trovarmi un lavoretto per mettere qualcosa da parte: non ce la faccio a stare ferma ad aspettare, ho bisogno di muovermi».
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