La Gravidanza: Mente e Corpo “in attesa”. Cosa accade a livello psichico nella donna
“Cara dottoressa, sono una ragazza di 28 anni in dolce attesa del mio primo figlio. La mia ginecologa mi ha detto che oltre a cambiamenti fisici, nella donna gravida avvengono anche cambiamenti psicologici, quindi, ho deciso di approfittare di questa rubrica per saperne di più e soprattutto se è proprio così, oppure mi ha visto solamente un po’ troppo in ansia! Voglio dirvi che questa cosa me l’ha detta dopo che io le avevo confessato di avere sempre sonno, e di sognare spesso incubi in cui mi portano via il bambino. Mi sento in colpa perché non riesco ad essere sempre contenta e anzi, spesso sono più preoccupata che felice per quello che mi sta succedendo. Spero di avere anche un piccolissimo chiarimento. Grazie e complimenti per la rubrica. Giovanna”
Cara Giovanna,
Le do immediatamente conferma di quanto Le ha comunicato la Sua ginecologa: la gravidanza comporta non solo una “trasformazione” a livello fisico (il pancione che cresce, il seno che aumenta di volume, i gusti che cambiano, l’olfatto che si accentua, etc.) ma anche a livello psicologico; poiché se è vero che il corpo si prepara ad “accogliere” in uno spazio interno il feto che cresce, la mente si prepara ad “accogliere un’idea”, l’idea dei due in uno , l’idea che una vita esiste e cresce dentro di Lei ma soprattutto che questa vita dipende da Lei. Adolescenza, gravidanza e pubertà rappresentano un vero momento di “crisi” che significa: turbamento di un equilibrio precedente. Queste crisi, che caratterizzano anche tre tappe importanti della vita di una donna, hanno una fattore comune: sono punti di non ritorno (dall’adolescenza non si torna bambini, dalla menopausa non si ritorna fertili ed una volta madri non si può ridiventare single).
Ma cosa accade a livello psichico?
Lo potremmo definire un “ritorno al passato” (il termine tecnico è regressione), la donna rivive se stessa come bambina ed allo stesso tempo si identifica con la madre in attesa. Tutto questo avviene a livelli inconsci, mentre ad un livello più consapevole accade che Lei possa avvertire il bisogno di confidare le sue angosce a Sua madre oppure, recarsi da Lei e desiderare la sua vicinanza (situazione molto frequente).
Durante i primi mesi di gravidanza, a livello emotivo, la donna vive una condizione di ritiro, dall’esterno all’interno, dall’ambiente al proprio corpo ed alla sua cura: questo ritirarsi rappresenta una difesa dalle angosce e dal conflitto tra desiderio e paura legati alla scoperta della gravidanza. A livello psicosomatico tutto questo si traduce in ipersonnia (ecco perché ha sempre sonno!), apatia e disinteresse. Gli incubi di cui Lei ci parla sono caratteristici del primo trimestre (ma non è detto che avvengano per tutte le donne) e sono la traduzione a livello psichico dei timori legati alla gravidanza che è bene far emergere anche attraverso le parole, confidando le Sue eventuali paure, dunque, a chi sente più vicino a sé nella comprensione (il partner, Sua madre, un’amica).
L’aspetto dei timori e delle ansie non dovrebbe essere sottovalutato ed, anzi, ove mai si accorgesse che queste ‘turbano’ in qualche modo la Sua quotidianità e la gestazione in generale, La invito a giovarsi di un sostegno psicologico affinché queste vengano ‘educate’ ad essere funzionali al momento del parto e non disfunzionali rispetto al Suo benessere psicofisico (non a caso questo tipo di lavoro psicologico prende il nome di Psicoeducazione alla nascita o alla maternità).
Riguardo il Suo senso di colpa, direi che non ha nulla di cui vergognarsi e che anzi i pensieri e le emozioni che rivelano queste poche righe (ansia, paura, preoccupazione, dubbio) sono più che normali, e rispettano quella che io chiamo ‘una sana reazione ad un evento stressante’. Perché la Gravidanza, sebbene portatrice di significati culturali positivi (una nuova vita, diventare genitori, l’arrivo di un nipote, etc.) è comunque un evento stressante che comporta anche una piccola percentuale di rischio per la salute affidato alle mani esperte di un bravo ginecologo.
In più, i mass media non ci risparmiano l’ascolto di brutte notizie rispetto a parti disgraziati che in qualche modo possono suggestionarci. Appare evidente dunque che lo standard della donna superfelice durante tutti e nove i mesi di gravidanza è illusorio, uno stereotipo che è bene mettere in discussione attraverso la consapevolezza di ciò che avviene sia a livello fisico che psichico. Prendere le distante da questa immagine poco realistica della donna gravida La aiuterà a non sentirsi in colpa se si sente triste o preoccupata. La natura umana (e ancor di più l’universo femminile) è così complessa che non è pensabile rinchiuderla all’interno di rigidi schemi monodimensionali!
Ciò che Le accade in definitiva è qualcosa di eccezionale quanto unica: Corpo e Mente si uniscono per preparLa a questo evento meraviglioso: la nascita di Suo figlio. Le faccio i miei migliori auguri.
Dr.ssa Maria Pirozzi
Se avete una domanda da porre alla rubrica “Psico Pillole – rubrica di InFormazione psicologica” a cura della dott.ssa Maria Pirozzi, potete inviare una mail all’indirizzo redazione@brevenews.com specificando nell’oggetto SEZIONE PSICOLOGIA. Le mails pervenute saranno pubblicate in forma anonima o con il nome dell’interessato qualora esso venga apposto in calce al documento.
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