Coronavirus, Lapo Elkann sull’emergenza sanitaria ad Huffington post Italia
Coronavirus, Lapo: “Sto per lanciare un’app unica al mondo. Non mi vergogno di fare una confessione…”. L’imprenditore parla a cuore aperto dell’emergenza sanitaria in una intervista rilasciata ai microfoni di Huffington post Italia. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Ti stai spendendo molto in questa campagna.
“Io sono costruttivo e positivo, perché bisogna esserlo in questo momento difficile. Bisogna essere generosi. Persone come me, che hanno avuto tanto dalla vita, devono dare tutto loro stessi. Ecco, permettimi di ringraziare tutta la squadra che ha lavorato con me per rendere Never Give Up possibile. Senza fare squadra non si fa niente.
Io voglio supportare l’Italia in tutti i modi possibili. L’ho fatto prima con la lettera d’amore verso il mio Paese, poi con la fondazione Laps donando mascherine, da Torino in Lombardia, Napoli, Palermo, Calabria. Lo stiamo facendo adesso con questa raccolta fondi che è fondamentale. Chi ha un euro, cinque euro, cento euro, un milione di euro, qualsiasi cifra doni, abbiamo bisogno della generosità di tutti gli italiani. La chiave del nostro futuro è la generosità e la bontà”.
Coronavirus, Lapo: “Vedere i carri che portano via i morti da Bergamo mi ha fatto piangere”
Non hai mai nascosto debolezze e virtù.
“Vedere i carri che portano via i morti da Bergamo è stata un’immagine che mi ha fatto piangere, vedere quante persone muoiono in America, in Spagna, in giro nel mondo. Non posso dire che non abbia versato lacrime, non c’è nessuna vergogna ad ammetterlo, questo è il momento in cui bisogna aprirsi alle proprie emozioni. Come diciamo nella campagna #BeyondtTheMask dobbiamo togliere la maschera che ognuno ha. Dobbiamo essere noi stessi in tutto e per tutto.
Non mi vergogno a dirlo: io sono un buono, una persona sensibile, una persona emotiva e penso che siano delle caratteristiche necessarie tanto più in questo momento. Come ho detto qualche mese fa, il mio obiettivo di vita, più che fare l’imprenditore – e non che non ami farlo, ora e nel futuro, per supportare le mie aziende – è dare, donare, aiutare. Sostenere cause in cui credo. Questo è quello che ho scoperto cammin facendo, che la mia priorità è fare del bene e restituire al mondo quello che mi è stato dato. Never Give Up è una delle tante iniziative che faremo”.
Altre idee in cantiere?
“Ce ne sono altre che stiamo sviluppando col mio team per i bambini, stiamo studiando un’asta benefica, ce ne sono tante perché questo momento di Covid è di riflfessione, in cui uno riesce anche a capire cosa vuole dalla vita. L’importante è portare nel mondo energia positiva, portare nel mondo sorrisi a bambini che soffrono, aiutare il mio Paese e non solo il mio Paese, c’è tanta gente che soffre ovunque.
La realtà dei fatti è che questa campagna è stata talmente apprezzata che il Portogallo ha deciso di replicarla, e dovrebbe partire in queste ore. Si sta creando un movimento, Italia, Portogallo e perché no in futuro in altri Paesi. E’ un orgoglio per me e per la mia agenzia Indipendent Ideas. Ringrazio il mio socio Alberto Fusignani che ha fatto un lavoro pazzesco, ringrazio tutto il team, Marco Rubino, ne ringrazio due per tutti”.
Coronavirus, Lapo: “L’importante è portare nel mondo energia positiva”
Ho visto che Cristiano Ronaldo ha indossato la maschera con la bandiera della sua nazione. Italia capofila di una internalizzazione della campagna?
“Sì, è una internalizzazione di questo movimento, c’è qualcosa che ora non posso raccontare in dettaglio, ma stiamo creando qualcosa di incredibile con il mondo di facebook e di instagram che a breve lanceremo. Una app unica al mondo, che vedrete sul volto di uno dei campioni della campagna, che per ora non svelo, perché le sorprese sono belle e permetteranno di unire tutto il mondo”.
Ma torniamo all’emergenza.
“Sì, ci sono persone in case piccolissime che vivono in grandissima difficoltà, persone che soffrono perché purtroppo il marito picchia la moglie o i bambini vengono maltrattati, è un momento molto duro per tutti. La sofferenza la stiamo vivendo tutti, c’è chi la vive in 100 metri quadri, chi in 30, ma la realtà è che tutti la vivono interiormente, e io interiormente sento la necessità e il bisogno di aiutare e supportare il mio Paese in tutto e per tutto, e se posso farlo per altri Paesi del mondo sono solo onorato e orgoglioso di farlo. Ovvio che la priorità numero uno è il tricolore, la mia Italia che amo dal profondo del cuore. Non è un caso che tutte le mie aziende, tranne Indipendent Ideas, portino il nome Italia”.
Coronavirus, Lapo: “Uniti e compatti come sempre”
Credi così tanto nell’Italia?
“Sempre. Uniti e compatti come abbiamo saputo esserlo dopo il terremoto, dopo la seconda guerra mondiale, abbiamo tutte le caratteristiche e le capacità per ripartire. Abbiamo tantissime cose meravigliose da poter offrire al mondo: cultura, arte, automobili, moto, moda, food, design, ingegno, di tutto e di più. Ma altra cosa molto importante è che l’Europa si compatti e si unisca, e faccia gioco di squadra, ho visto piccoli segnali costruttivi negli ultimi giorni e questo mi rassicura, perché solo più uniti si vince. C’è chi segna i gol ma anche chi dà la palla per segnare, mi scuso per la metafora calcistica, ma il senso è quello”.
In questo momento una delle parole chiave, che hai usato, è rinascere, come si rinasce, Lapo?
“Io sono rinato dalle mie ceneri più volte, non mi considero certo una Fenice, ma è indubbio che sono rinato dopo errori e momenti difficili personali, dai quali sono uscito. Ma parlo di momenti difficili non solo personali: in passato ho avuto il privilegio di lavorare con Henry Kissinger, e il 13 settembre 2001 ero a Ground Zero e ho visto la ripartenza che gli americani hanno dato con orgoglio mettendo la loro bandiera su tutti i balconi e l’adesione e la coesione tra neri e bianchi, asiatici, gay, lesbiche, etero… oggi come oggi bisogna essere tutti uniti, senza differenza, amarci e rispettarci tutti. L’importate è la coesione, l’unione, la resilienza, la passione, l’amore, le attività di ingegno, qualità che noi italiani abbiamo e lo abbiamo dimostrato nella nostra grande storia. Un Paese composto da persone fantastiche, infermieri, medici, tutti.. sono super eroi che vorrei abbracciare. Tutti fantastici”.
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