Servizio Leonardo 2015, ecco perché quella postata da Matteo Salvini sul virus creato in un laboratorio cinese è una grossa bufala
Servizio Leonardo 2015, ecco perché quella postata da Salvini è una bufala. Complottisti di tutto il mondo uniti nella giornata di ieri grazie a un filmato che in poche ore è diventato virale. Sta facendo infatti il giro dei social un servizio di Tgr Leonardo del 2015 in cui si faceva riferimento alla creazione di un supervirus polmonare da pipistrelli e topi, fatto in Cina per ragioni di studio.
Chiariamo: il servizio non è una bufala, veramente in Cina 5 anni fa è stato creato un virus in laboratorio, ma rilanciato nel contesto in cui stiamo vivendo, lo è diventata. Ad oggi non c’è alcuna prova che il Covid 19 sia nato in un laboratorio, anzi, ci sono studi scientifici che hanno dimostrato in contrario, ma qualcuno proprio non ne vuol sapere e nel dubbio si cerca un capo espiatorio.
Sono numerosi i tentativi di utilizzare il servizio di Leonardo per accusare qualcuno. Materia per populisti, a partire da Trump, che lo chiama il “virus cinese”, fino ai cinesi stessi che attribuiscono alla pandemia un’origine americana. E in Italia non poteva mancare Matteo Salvini, che sui propri profili social posta il video di Leonardo gridando al complotto.
Ma, attenzione, non è così: lo spiega Alessandro Casarin, direttore della testata che ha mandato in onda il servizio. “Si tratta di una pubblicazione della rivista Nature” che non parlava del Covid 19. A scanso di equivoci, Casarin sottolinea che “proprio tre giorni fa la stessa rivista ha chiarito che il virus di cui parla il servizio, creato in laboratorio, non ha alcuna relazione con il virus naturale Covid-19”.
Un concetto ribadito anche dal conduttore della trasmissione, Daniele Cerrato, all’AdnKronos: ”È uscito due giorni fa uno studio sistematico delle sequenze genetiche di SARS-CoV-2 (Andersen KG et al. Nature Medicine 2020) che dimostra senza ombra di dubbio che il virus ha una origine naturale e zoonotica (da animali, ed in particolare pipistrelli e pangolini), per cui la storia del virus ‘creato’ in laboratorio si conferma una bufala colossale. Attenzione, quindi, a non fare collegamenti da spy story. Siano gli scienziati a dire l’ultima”.
Sul tema interviene anche la virologa Ilaria Capua: “Assolutamente no. Il Covid-19 è un virus che deriva dal serbatoio selvatico. Non sappiamo ancora quante specie animali abbia colpito prima di arrivare all’uomo. Vorrei dire ai complottisti che il codice a barre, la sequenza, di quel virus di cui si parla nel TgrLeonardo, è parte integrante della pubblicazione”.
Il premier Conte ha fatto riferimento alla vicenda anche in Aula: “Non ho visto il servizio, ma ho referenze che non è così”, ha detto.
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