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Cronaca Italia

Cesena, mangia sushi e poi muore

La Procura ha aperto un’inchiesta ed iscritto nel registro degli indagati il titolare del ristorante di sushi.

Una coppia con un figlio di 5 anni, aveva pranzato il giorno di Pasqua in un ristorante giapponese a Savignano sul Rubicone, nel Cesenate, mangiando prevalentemente sushi. Al ritorno a casa, il marito aveva accusato un malore, ma dopo aver vomitato si era ripreso.
Non così la moglie, Khadija 33 anni, musulmana originaria del Marocco, «Mi manca il respiro» sussurra al marito. L’uomo allerta il 118 e pensa a un attacco un po’ più intenso di asma, patologia di cui la donna soffre. Lei però sta sempre più male. Viene ricoverata al Bufalini di Cesena. Il referto parla di «crisi respiratoria acuta». Khadija cade in coma cerebrale. Non si risveglierà più: Khadija Oushi muore il 21 aprile.

La procura ha iscritto nel registro degli indagati la titolare del Sushiko Japanese Restaurant di Savignano sul Rubicone, un cinese di 33 anni. Sulla vicenda stanno lavorando i Carabinieri del Nas e gli inquirenti hanno disposto l’autopsia della donna, residente con la famiglia a Gatteo, in modo da fare luce sulle cause della morte della 33enne, che soffriva di una grave forma di asma. Sul momento la vittima riteneva di essere stata colta da un attacco respiratorio.

“La signora soffriva di asma, non si può escludere nulla – puntualizza l’avvocato reggiano Giulio Cesare Bonazzi, che difende il ristorante. Per questo il pm, nella richiesta al perito, ha specificato anche di verificare che non siano stati commessi errori da parte dei sanitari che sono accorsi sul posto e hanno soccorso la donna”. “In quel ristorante vengono serviti 400 pasti al giorno, figuratevi…”, commenta il legale. “Questa è una catena che opera un controllo maniacale sul pesce – continua l’ avvocato -. Viene analizzato tutto in sede e poi, come si dice in gergo, immediatamente messo in ‘abbattimento'”.

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