Ennio Morricone sul Coronavirus e non solo, il grande compositore di tantissimi capolavori ne parla ai microfoni di Huffington post Italia
Ennio Morricone: “Coronavirus? La mia regola è solo una. Trump e Johnson hanno fatto male”. Il grande compositore di tantissimi capolavori ne parla in una intervista rilasciata ai microfoni di Huffington post Italia. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Ha paura?
“Certo, come tutti. Nei giorni scorsi, mia moglie ed io siamo stati molto preoccupati per uno dei miei figli che non è stato bene, ma adesso sta meglio e ne siamo sollevati. Per il resto, però, siamo certamente preoccupati per quello che sta accadendo. Io lo sono molto”.
Che effetto avrà su tutti noi questa situazione che stiamo vivendo?
“In generale e indipendentemente dall’età che si ha, una pandemia simile ci porta a stare comunque più a casa, a riscoprire il nostro tempo e la calma, a intensificare gli affetti, a scoprire noi stessi”.
Qual è la sua regola?
“È una e soltanto: stare calmi. Per il resto io scrivo, leggo, guardo i notiziari, mi informo, ma bisogna stare calmi”.
Tempo fa ha dichiarato che il genere western è stato solo il 7% della sua produzione e che ha scritto anche per il Papa. Cosa ha pensato quando ha visto in tv o sui giornali Papa Francesco a passeggio al centro di Roma fino alla chiesa di San Marcello al Corso?
“Ha fatto bene. Bisogna pregare per noi italiani e per il resto del mondo: chi può farlo se non uno come lui?”.
Le piace Papa Francesco?
“Molto. Da sempre ho una grande fiducia e una grande simpatia per lui e mi piace quello che dice e che fa. Questo suo ultimo gesto dimostra ancora di più la sua grandezza”.
E di personaggi come il presidente americano Trump e il premier inglese Johnson, invece, cosa ne pensa?
“Penso che hanno fatto male – soprattutto il primo ministro inglese – a non prendere in mano la situazione sin da subito e seriamente avendo come esempio l’Italia e noi italiani. In ogni caso, anche altri Paesi europei sono in ritardo. È una situazione che non sappiamo dove ci porterà”.
In questi giorni moltissime persone hanno fatto e continuano a fare flashmob alle finestre con canti e balli: le piacciono?
“A me questo fatto che molti cantino dai balconi o tra di loro e che sventolino le bandiere, da un lato fa simpatia, dall’altro lo ritengo inopportuno”.
È comunque una reazione per continuare a vivere e a sperare, le risponderebbero i più.
“Certo, un po’ di leggerezza può aiutare, non c’è alcun dubbio, ma in questi giorni c’è stata una percentuale molto alta di morti e ci vorrebbe più rispetto. Mi chiedo cosa pensino tutte quelle persone in quei momenti: secondo me pensano solo a loro stesse”.
Cosa consiglia di fare, quindi?
“Gliel’ho già detto: bisogna stare calmi”.
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