Coronavirus Italia, bilancio di giovedì 19 marzo dei casi di contagi, ricoverati, guarigioni e vittime secondo i dati forniti dalla protezione civile
Coronavirus Italia, bilancio di giovedì 19 marzo secondo i dati forniti da Angelo Borrelli, commissario della Protezione civile, nella consueta conferenza stampa. Alle 18:00 di oggi, giovedì 19 marzo, sono 3.405 i morti, con un incremento rispetto a mercoledì di 427. Superati i decessi della Cina. In Cina le vittime registrate finora sono 3.245. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile. Ieri l’aumento era stato di 475.
Sono 2.498 i malati ricoverati in terapia intensiva, 241 in più rispetto a ieri. Di questi 1.006 sono in Lombardia. Dei 33.190 malati complessivi, 15.757 sono poi ricoverati con sintomi e 14.935 sono quelli in isolamento domiciliare (CLICCA QUI per confrontare con il report di ieri, mercoledì 18 marzo).
Ad oggi in Italia ci sono 300 bambini malati di coronavirus ma “non ci sono vittime né casi gravi”. “Questo – ha detto il presidente della Società italiana pediatria Alberto Villani durante la conferenza stampa – deve rasserenare moltissimo genitori e nonni, devono sapere che non è un problema pediatrico, quando ci sono sintomi va interpellato il pediatra e con lui stabilire il da farsi.
Ma al momento il coronavirus di per se non rappresenta un problema per i bambini”. “I presidi medici – ha proseguito Villani – vanno riservati a medici e infermieri, bisogna farne un uso intelligente: riusare i guanti non ha senso, usare la mascherina non ha senso se si mantiene la distanza. Né io nè il commissario Borrelli la indossiamo perché stiamo a un metro e mezzo”.
Il commissario Angelo Borrelli ha reso noto di aver “firmato un’ordinanza per la dematerializzazione delle ricette mediche, con l’attribuzione di un codice; i cittadini non dovranno più andare da un medico di base, ma avranno un codice in farmacia per ritirare i farmaci”.
CORONAVIRUS LOMBARDIA: LA SITUAZIONE
Altri cinque medici sono deceduti a causa del nuovo coronavirus in Lombardia, portando a 13 vittime il tragico bilancio tra i camici bianchi, secondo quanto riferisce la Fnomceo. Le ultime vittime sono Luigi Ablondi, ex direttore generale dell’Ospedale di Crema; Giuseppe Finzi, medico ospedaliero di Cremona, e Antonino Buttafuoco, medico di base di Bergamo. Altri due medici sono morti a Como: Giuseppe Lanati, pneumologo, e Luigi Frusciante, medico di famiglia. Erano entrambi in pensione ma operativi. La lista dei decessi tra i medici è in purtroppo continuo aggiornamento.
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