ZeroZeroZero, Stefano Sollima parla della serie sull’inchiesta di Saviano sui narcos in una intervista rilasciata a Vanity Fair
ZeroZeroZero, Stefano Sollima e la serie dell’inchiesta di Saviano sui narcos: “Affrontato con gli occhi del raziocinio”. Vi proponiamo alcuni passaggi dell’ intervista completa pubblicata sul numero 6 di «Vanity Fair», in edicola fino al 12 febbraio.
ZeroZeroZero è una serie televisiva basata sull’omonimo romanzo di Roberto Saviano. Prodotta da Sky, Amazon Studios e Canal+, farà il suo debutto in Italia, su Sky Atlantic, venerdì 14 febbraio
Per costruire l’avventura di ZeroZeroZero e trasformare l’inchiesta di Roberto Saviano in una serie presentata all’ultimo Festival di Venezia, a Sollima è servito andare al di là delle apparenze.
«Affrontato con gli occhi del raziocinio, ZeroZeroZero era un progetto che sfiorava la follia e non aveva nessun senso logico né produttivo. I discorsi che facevo con i produttori di Cattleya, Gina Gardini e Riccardo Tozzi, erano appassionati, però poi, quando si trattava di strutturare un prodotto che prima di vedere la luce avrebbe avuto tre anni di preparazione, viaggi, interviste e sopralluoghi, ci venivano le vertigini: “Bellissima ipotesi, ma non troveremo mai le risorse”. Le abbiamo trovate dimostrando che l’unico vero limite che possa frenarti sei tu. La tua capacità di sognare. Il desiderio che ti anima».
Che desiderio la animava?
«Raccontare la complessità di un fenomeno come la globalizzazione usando come punto di vista deformato il traffico di una delle merci più controverse che esistano. Mostrare le contraddizioni e i riflessi sulla realtà sociale del traffico di cocaina senza praticamente mai vederlo era interessante».
Lei presenta la cocaina come anello di congiunzione di mondi apparentemente lontani tra loro.
«La cocaina è presente nella vita di chiunque. O l’hai assunta, o l’hai vista, o l’hai comprata o hai qualcuno a cui l’hai vista usare. E anche se non hai fatto nulla di tutto questo la tua banca potrebbe aver riciclato i capitali derivanti dal narcotraffico e i tuoi vestiti potrebbero essere stati prodotti da un’azienda che in parte, almeno all’inizio, potrebbe essere stata finanziata con capitali di provenienza illecita. Una riflessione che ho sempre trovato sconvolgente e su cui valeva la pena sviluppare una narrazione».
Che tipo di narrazione?
«Non un flirt, ma una storia d’amore. Un progetto come ZeroZeroZero ti porta via alcuni anni di vita. E la vita non è illimitata, bisogna scegliere bene le navi su cui imbarcarsi».
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