Calcio e infarti, c’è una categorica di tifosi in particolare che è a più alto rischio di stress e conseguenze, lo dimostra uno studio
Calcio e infarti, una categorica di tifosi è a più alto rischio. Parliamo dei più accaniti, ovvero quelli che soffrono di più guardando la loro squadra del cuore, a prescindere dal sesso. I tifosi più sfegatati, infatti, sperimentano livelli di stress talmente alti da far aumentare il rischio di infarto.
A mettere in guardia è uno studio pubblicato sulla rivista Stress and Health e ripreso da Ansa. La ricerca ha testato la presenza di cortisolo, l’ormone dello stress, nella saliva dei tifosi durante tre partite dei Campionati del mondo Brasile 2014.
Ricerche precedenti hanno mostrato un aumento degli attacchi di cuore tra i tifosi durante le partite più importanti. Nel loro studio, i ricercatori dell’ Università di Oxford hanno monitorato i livelli di cortisolo nella saliva di 40 tifosi e tifose brasiliani prima, durante e dopo tre partite di Coppa del Mondo.
I dati, raccolti durante la storica sconfitta casalinga in semifinale contro la Germania, finita 7-1, hanno evidenziato livelli di cortisolo alle stelle. Si tratta di un parametro particolarmente pericoloso, perché collegato a aumento della pressione arteriosa e affaticamento del cuore, soprattutto se è già indebolito.
A tal proposito, ne parla Martha Newson, ricercatrice: “Anche i sostenitori occasionali sperimentano lo stress, ma non così forte come in coloro che si identificano con la propria squadra. Non sono state riscontrate invece differenze nei livelli di stress tra uomini e donne. Quindi smentito il pregiudizio secondo il quale gli uomini sono più legati alle loro squadre di calcio”.
Gli stadi, concludono i ricercatori, dovrebbero abbassare le luci e suonare musica rilassante dopo le partite e i club potrebbero prendere in considerazione la possibilità di offrire screening cardiaci o altre misure di salute ai sostenitori più impegnati.
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