Moggi intervista Ferlaino tra passato e presente l’ex presidente del Napoli di Maradona, rivela una serie di inediti retroscena
Moggi intervista Ferlaino: “Ti ho assunto per un motivo. Quando ricattati Bigon. Vi dico perché ADL ha preso Ancelotti”. Sono stati artefici del Napoli degli scudetti, con Maradona, Careca ed altri campioni. Accadeva tra la fine degli anni 80 e l’inizio degli anni 90.
Oggi, Corrado Ferlaino è pensionato, ex presidente mai dimenticato del club partenopeo. Mentre Luciano Moggi dopo le vicissitudini legate alle condanne per i fatti di Calciopoli, guarda il Calcio dal punto di vista giornalistico. Ed è proprio l’ ex dirigente ad intervistare il suo ex patron in un’intervista pubblicata sulle pagine di Libero quotidiano.
Presidente, quando nel 1987 mi ha chiamato a dirigere il Napoli sapeva che ero in trattativa per tornare alla Roma di Viola?
«Certamente lo sapevo e per questo ho accelerato i tempi per non perdere l’ occasione».
Come faceva ad avere tanta fiducia in un giovane come il sottoscritto che, fino ad allora, non aveva mai militato in squadre di primo piano?
«L’ intuito, ma soprattutto la descrizione che Allodi mi fece di lei quale grande scopritore di talenti oltre che ottimo dirigente di azienda».
Si è mai pentito di avermi assunto nonostante i contrasti iniziali? Come quando alcuni giocatori fecero un comunicato contro l’ allenatore Bianchi che lei, per questo, voleva esonerare mentre io ero del parere opposto: di cacciare, cioè, i rivoltosi?
«Assolutamente no perché le sue decisioni fecero poi il bene del Napoli tant’ è che io, dopo attenta riflessione, sposai in pieno il suo modo di vedere».
Ricorda la partita con l’ Atalanta, la moneta piovuta in testa ad Alemao dagli spalti, il ricovero del giocatore all’ ospedale di Bergamo causa il forte dolore che accusava, la mia telefonata a lei che, scaramanticamente, aveva lasciato lo stadio alla fine del primo tempo? Ricorda la mia raccomandazione di andarlo a trovare in ospedale?
«Ricordo tutto, ma soprattutto lo stato di agitazione in cui versava il giocatore, tant’ è che, alle domande dei giornalisti sullo stato di salute di Ricardo, risposi che non mi aveva riconosciuto!».
E quando Bigon, prima della gara con il Genoa, si rifiutò di parlare con la squadra per non aver ricevuto il prolungamento del contratto?
«Lei andò negli spogliatoi a dire al mister di parlare perché altrimenti se ne poteva andare in tribuna a vedere la partita, e ricordo anche che Bigon ascoltò il suo suggerimento perché diede subito le istruzioni ai giocatori».
E quella volta che Maradona non partì con la squadra per Mosca dove andavamo ad incontrare lo Spartak per gli ottavi di Champions?
«Visto il freddo e la neve di quel giorno, decidemmo di punirlo mandandolo in panchina ed evitandogli così la tribuna dove c’ erano le poltrone riscaldate!».
Ferlaino, torniamo ai giorni nostri e parliamo del Napoli di adesso. Cosa ne pensa di tutto ciò che sta succedendo?
«Ritengo che De Laurentiis abbia fatto un buon lavoro, portando il club nell’ elite del calcio italiano».
I giocatori però si sono rifiutati di andare in ritiro…
«Una mancanza di rispetto nei confronti della società. Con noi certamente non sarebbe successo, Bigon docet».
Carlo Ancelotti, alla fine, è stato esonerato.
«Secondo me fu preso per tamponare la partenza di Sarri, che aveva fatto molto bene, quasi un ombrello, senza però tener conto delle caratteristiche dei giocatori che gli venivano messi a disposizione. Occorreva un grande nome per evitare le critiche e De Laurentiis, da buon politico, lo individuò proprio in Ancelotti».
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