Arturo Brachetti a Vieni da Me
Arturo Brachetti è stato ospite di Vieni da Me condotto da Caterina Balivo. Il noto attore-trasformista, 62enne, ha raccontato episodi della sua carriera. “Tutto iniziò quando a 5 anni i miei genitori mi regalarono un teatro delle marionette. Da piccolo ero molto timido, fui bullizzato da piccolo”.
Brachetti della sua infanzia ricorda. “I miei mi avevano messo in seminario sperando che diventassi prete. E invece mi divertivo sempre a fare giochi di prestigio e Don Silvio mi regalò un libro di magia invitandomi a seguire la mia vocazione. Oggi ancora vedo Don Silvio con cui facciamo degli spettacoli per beneficenza”.
Nel 1979, Brachetti si trasferisce a Parigi. “Rimasi in stazione per 20 minuti perché c’era la metro e non capivo nulla di dove dovessi andare per salirci. All’audizione mi chiesero quanto tempo ci mettevo a cambiarmi, risposi 4 secondi lui Jean Marie Riviere non ci credeva e rimase sconvolto perché ero l’unico al mondo in quegli anni a fare così”. La carriera dell’attore decolla e diventa famoso oltralpe fino ad approdare in Gran Bretagna. “Anni dopo andai in Gran Bretagna dove andai in scena con una mia produzione. Un mio spettacolo fu visto anche la famiglia reale inglese. Tornato in Italia, feci Che combinazione con Rita Pavone e lo show “Al Paradise”, trasmesso sulla Rai”.
A proposito di Al Paradise, diretto da Antonello Falqui, di recente scomparso, Brachetti ricorda. “Io avevo visto in tv Al Paradise, pensai che per tornare in Italia poteva essere lui ad ospitarmi. Lo chiamai e mi invitò a casa sua. Era luglio ed a Roma faceva caldissimo. ricordo ancora questa casa ai Parioli in penombra, in modo che fosse fresco anche senza aria condizionata. Antonello Falqui era l’imperatore del varietà di quegli anni. Timidamente gli chiesi se poteva ospitarmi per un numero di pochi minuti in un suo programma. lui serio mi rispose. ‘A breve rifaccio Al Paradise, vorrei che facessi 10 numeri, uno ogni puntata’. Ero felicissimo. Grazie Antonello per avermi scoperto e per aver scoperto decine di altri artisti, per averci fatto brillare. Da lui ho ereditato il perfezionismo, era meraviglioso”.
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