Levante si racconta nel suo intervento ai microfoni del format “I Lunatici”, trasmissione radiofonica in onda sulle frequenze di Rai Radio2
Levante si racconta: “Da bambina ero una peste. L’aspetto non mi ha aiutato. Il mio nome da uno scherzo…”. La cantautrice è intervenuta ai microfoni del format “I Lunatici”, trasmissione radiofonica in onda sulle frequenze di Rai Radio2.
Alcuni aspetti, anche personali, di Levante. “Il mio vero nome è Claudia, Levante è il nome d’ arte, che deriva da uno scherzo. Ero in Sicilia, venivo in provincia di Catania ad agosto, mi annoiavo tantissimo. Avevo dodici anni e un’ amichetta iniziò a chiamarmi Levante. All’ inizio non ci feci caso, le chiesi il motivo e lei mi risposte che era il nome di un protagonista del film ‘Il ciclone’ di Pieraccioni. Ed è rimasto. Da bambina ero una peste, sempre molto gioiosa e socievole. La vita mi ha portato a crescere presto, ho perso papà da piccola”.
L’approccio alla musica. “Ho iniziato piccolissima, attorno ai nove dieci anni. Mi inventavo sempre un sacco di cose, di canzoni, di storie. Utilizzavo la musica come diario segreto attraverso le canzoni che scrivevo. Ho fatto tanta gavetta prima di arrivare ad Alfonso, il mio pezzo fortunato, del 2013”.
Qualche retroscena. “Non mi aspettavo un successo simile per quella canzone. Quando l’ ho scritta ho pensato che non l’ avrei mai fatta sentire a nessuno. Mi hanno convinta a registrarla, le radio si sono accorte di me e hanno iniziato a passarla. Mi ha cambiato la vita”.
Sulla sua terra. “La Sicilia? C’ è un legame molto forte con la mia terra. Le mie radici lì stanno. Anche se Torino mi ha adottata quando avevo quindici anni. Sono sicula nello spirito e nel fisico, il mio corpo non mente, sono araba, spagnola e anche un pizzico normanna. Sono cresciuta ai piedi dell’ Etna, mi sento un piccolo vulcano. Il mio segno zodiacale è gemelli, sono doppia. Leggera e profonda, buffa e impostata. Dipende dai momenti”.
Levante si racconta
Sul rapporto con la sua bellezza. “L’ aspetto estetico non mi ha aiutato. Io non credo di essere bella nel senso canonico, so di avere un aspetto molto prepotente. Il fatto che io sia una esteta, che sia amante del bello, che stia attenta a quello che appare, non mi ha aiutato. Ho dovuto dimostrare di più, devo sempre combattere il pregiudizio, in più sono donna, devo sempre dimostrare di più. Non sono fan delle quote rosa, tutto quello che è arrivato me lo sono guadagnato. Nessuno mi ha mai raccomandato, ho solo un genitore e sono l’ ultima di quattro figli, mi sono sudata tutto. Però va bene così”.
Il rapporto con i social network. “Non sono una nativa digitale, mi sono approcciata tardi ai social rispetto alle ultime generazioni. Sono fan dei social, nessuno ormai può sottrarsi senza rimanere fuori da certi meccanismi. Ho scelto di comunicare molto soprattutto tramite instagram. Qualcuno mi ha chiesto le foto dei piedi. C’è anche una pagina che zumma le mie foto con i sandali e mi mette nelle gallerie con altri ‘piedi famosi’. Per il resto, sono seguita da persone molto belle, ho un bel pubblico. Sia sui social che durante i live”.
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