Franca Valeri: “A Piazzale Loreto ho capito una cosa importante”. L’attrice alla veneranda età di 99 anni parla ai microfoni di ‘OGGI’
Franca Valeri: “A Piazzale Loreto ho capito una cosa importante. Alle donne do oggi do un consiglio”. L’attrice alla veneranda età di 99 anni parla ai microfoni della collega Lavinia Capritti per il settimanale ‘OGGI’.
Signora Valeri, è considerata il mostro sacro della comicità.
«Sono ironica di natura e quindi trasferire la mia comicità nel lavoro è stata una… grande mancanza di fatica. Mi piace avere questo dono».
Se dovesse riassumere in un unico momento la sua vita?
«Non mi viene in mente quasi niente che abbia un significato così profondo da rappresentarmi. Mi ritengo una persona estremamente normale e questo è un vantaggio vivendo parecchio».
Se lei fosse una persona normale non saremmo qua.
«Il 25 aprile del 1945, quello è stato il giorno che mi ha dato più emozioni. Quando ho visto il futuro, che mi sembrava impossibile. Quando sono potuta andare a Piazzale Loreto e ho pensato che tutto allora era possibile nella vita, tutto quello che sembrava negato era assolutamente possibile».
Oggi cosa direbbe alle ragazze dall’alto dei suoi 99 anni?
«Di scegliere un lavoro che appartenga loro perché una donna non può vivere sperando di incontrare 1’amore. È molto difficile che lo incontri e, soprattutto, che lo riconosca. Questo spiega la quantità di…».
Amanti?
«No di separazioni».
Lei, però, ha avuto due grandi storie d’amore, con Vittorio Caprioli e Maurizio Rinaldi: come ha fatto a sfuggire ai seduttori di una notte?
«Non ho fatto niente. Conoscendomi si poteva capire come mi vedessero gli uomini. Probabilmente spesso non mi vedevano ed e stata la mia fortuna».
Non la vedevano?
«Non sono mai stata un oggetto femminile. Sia perché sono indubbiamente molto intelligente e sia perché non sono di una bellezza sfolgorante. Sono queste le qualità le qualità che mettono le donne in salvo dall’essere un oggetto».
E come si capisce su quali uomini investire?
«Oh, si capisce benissimo».
Ha conosciuti proprio tutti.
«Vittorio De Sica mi voleva bene, aveva subito capito le mie possibilità e mi ha aiutato molto. È stato un grande».
Alberto Sordi?
«Un grande affetto, mi assomigliava nella comicità. Quando inventai “cretinetti” sorrise. Non era tirchio. Era generoso nelle cose in cui si può dimostrare di essere generosi, tipo il caffè o il pranzo. Cose semplici ma da cui si capisce se la persona è tirchia o no».
Totò?
«Non doveva essere un malinconico, aveva un lavoro ben remunerato ed era un artista straconosciuto. Lui però per dovere alla sua maschera non doveva essere un allegrone, così come tanti attori comici».
E poi c’è la Loren, ho visto la vostra foto sulla sua libreria.
«Abbiamo recitato in un film insieme, Il segno di Venere, e lei era molto affettuosa. Faceva la parte di mia cugina, non potevamo essere sorelle date le sue qualità di donna».
Lei ha anche scritto quel capolavoro che è La Signorina Snob.
«Vivendo a Milano se ne incontravano per forza ed avendo un po’ di inventiva ne ho fatto tesoro. Lo snobismo è qualcosa che tenta le milanesi».
Di cognome lei nasce Norsa, non sarà stata un po’ snob pure lei nell’assumere il cognome del poeta francese, Paul Valéry?
«Non fu una questione di snobismo. Mio padre non voleva, come tutti i padri, che sua figlia dichiarasse una passione per il teatro e in quel periodo una mia amica stava leggendo un libro di Valéry…».
[…] E in che cosa è snob lei?
«Direi parecchie cose. Mi piacciono certe cose esagerate, tipo i cani. Ci tengo molto alla raffinatezza, fino a detestare la non eleganza ora di moda. Non capisco quel modo che adesso hanno le donne in generale di conciarsi».
Lei era famosa per i suoi abiti di Roberto Capucci. Dove sono ora?
«Nel guardaroba, dove vuole che li tenga? Per casa, per dimostrare che posseggo dei Capucci?».
Vedo che ha lo smalto sulle unghie.
«È stato il divertimento di un giorno perché la mia deliziosa nipotina si è incaricata di mettermi lo smalto. E mi piace abbastanza. Ci sono colori tipo il verde o il nero che appaiono sulle mani delle donne che non sarebbero auspicabili per nessuno. L’eleganza costa molto, mentre la raffinatezza di una donna può essere anche gratuita».
Una curiosità signora Valeri: lei li ha mai traditi i suoi uomini?
«No, perché non si incontrano molti uomini che sono delle tentazioni».
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